L'ex dg dei partenopei ora a Bergamo si prepara alla sfida con la ex
NAPOLI ATALANTA MARINO / BERGAMO – L'addio, fragoroso, è stato sancito due anni fa. Ma il tempo è assai relativo quando in ballo ci sono emozioni che scuotono l'anima. E il Napoli per Pierpaolo Marino rappresenta un pezzo di vita e di cuore. Per questo Atalanta-Napoli è una partita che per l'ex dg dura ben più di 90 minuti: dentro c'è il suo presente e il suo passato. E che passato. Ma nonostante il divorzio sia stato doloroso i ricordi del dirigente sono tinti di affetto e nostalgia. Nessun sentimento di rivalsa, anzi nelle parole di Marino rilasciate al Corriere dello Sport, c'è l'orgoglio per vedere che quella squadra costruita gomito a gomito con De Laurentiis ora sta dando frutti. “Per me Atalanta-Napoli è una festa – ha detto il dg – mi dà l'opportunità di rivedere i passi salienti della mia carriera. E' chiaro che non sarà una partita normale, però è una giornata che vivrà esclusivamente di sentimenti positivi”. Nessuna rivincita quindi: “Non ho niente da dimostrare a Napoli. Ho dato e ricevuto. Posso con fierezza sostenere di essere il manager che ha vinto di più, persino più di Moggi”. E neppure nessun problema con De Laurentiis: “I miei rapporti con De Laurentiis sono straordinari. Nel calcio, come in un matrimonio, ci sono momenti di tensione e di frizione:andai via per colpa di due mesi terribili, gli unici due mesi di insuccessi”.
Marino ripensa ai colpi di mercato che ora brillano: “Lavezzi, Hamsik e Gargano. Undici milioni di euro che adesso non so quanto valgono, perché non è possibile stabilirlo. E però potrei aggiungere anche Campagnaro a due milioni e Mannini, poi rientrato alla base; e De Sanctis, un colpo strepitoso. O Cannavaro a parametro zero. O Grava che dalla C è rimasto ed è ancora lì”.
C.Z.




















