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Mercato Roma, De Rossi a tutto tondo: tra Totti, Luis Enrique e rinnovo

Il centrocampista parla anche degli allenatori del passato: “Capello è stato forse il più importante. Lippi quasi un padre”

MERCATO ROMA DE ROSSI SU TOTTI LUIS ENRIQUE RINNOVO / ROMA – Intervenuto sulle frequenze di 'Radio2 Rai' durante la trasmissione 'Io, Chiara e l'Oscuro', il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, ha parlato del suo rapporto con Totti, dell'arrivo di Luis Enrique in giallorosso, dell'etichetta di 'Capitan Futuro', del rinnovo del contratto e dei tecnici che hanno segnato la sua carriera.

TOTTI – “Siamo molto diversi, come caratteri, ma siamo sempre andati d'accordo. Lui è il classico romano, sembra quasi di un'altra epoca; spavaldo, sicuro di se stesso, con personalità, si porta dentro una luce. A Roma è qualcosa di unico. E' un po' permaloso, questo è vero. In passato abbiamo litigato, non ci siamo parlati per un pò. Il motivo? Non me lo ricordo, è passato tanto tempo”.

LUIS ENRIQUE – “Ha delle idee precise, calcistiche e comportamentali, non scende a compromessi. E' uno che ha la sua strada e la percorre dritto per dritto. Vincere quest'anno? Ho paura di no, ma scudetti e Champions League li vogliamo vincere tutti ed è giusto inseguirli”.

CAPITAN FUTURO – “L'etichetta da supereroe, il soprannome 'Capitan Futuro', non me li vedo proprio attaccati addosso. Credo che ci sia un termine preciso: prenderò la fascia quando l'attuale capitano, anzi il capitano di ogni epoca, smetterà.

RINNOVO CONTRATTO E FUTURO – “Rassicurare la gente sul mio futuro? Ma il cuore è fatto apposta per palpitare. Paura di Roma? Non più, ci sono stati un paio di anni d'ambientamento, ormai ci ho fatto il callo. Futuro? Il sogno nel cassetto è personale, extracalcistico, e riguarda la mia vita privata. Molti ex giocatori non hanno accettato il post carriera, io spero solo che la mia vita continui così e che mia figlia Gaia abbia un futuro sereno”.

ALLENATORI DEL PASSATO – “Quando ero ancora tifoso, quando non giocavo, odiavo persone che poi si sono rivelate invece importanti. Capello ieri sono andato a salutarlo al bar, lui mi ha fatto del bene, è stato forse il più importante per la mia crescita professionale. Anche Lippi però è stato quasi un padre”.

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