Consueto appuntamento con il conduttore dell'emittente milanese
EDITORIALE ARBITRI RICCARDO VETERE / MILANO – E’ andata cosi. Il pareggio racimolato, arrivato a reti inviolate, dai rossoneri contro la Fiorentina di Delio Rossi, ha tutti i crismi della beffa. Una squadra è stata padrona del gioco per ¾ di partita, l’altra si è limitata a difendere. La prima ha dato a tratti spettacolo, fra tacchi pirotecnici di Ibra e doppi passi di Binho, passando dal sombrero di Nocerino (si nessun errore, sombrero di Nocerino), la seconda si è limitata a fare lo spettatore non pagante. Come se non bastasse, errori arbitrali a ripetizione (del guardalinee nello specifico), che ha negato ai rossoneri un gol regolare e un paio di rigori.
Storie di un film già andato in scena e dunque appartenenti al passato. Una squadra che risponde al nome di Milan, non può e non deve guardare a queste cose. L’arbitro è umano e in quanto tale può sbagliare. Ottimo in questo senso l’appeal di Allegri, allenatore giorno dopo giorno sempre più sorprendente: la sua squadra ha mostrato un gioco a tratti, da leccarsi baffi e dita tutti insieme. Ottimo auspicio per il futuro.
Futuro che è dietro l’angolo, mercoledì “luci a San Siro”, c’e’ Milan-Barcellona. Dal Franchi non potevano arrivare risposte migliori: gioco brillante, a tratti esaltante, Ibra e Binho in palla, centrocampo sempre pronto a pressare alto e a raddoppiare, con Antonio Nocerino vera rivelazione di questo primo scorcio di stagione, diventato titolare inamovibile del reparto che fino a questa estate era quello considerato più da puntellare. Dulcis in fundo, Pato torna, dribbla e centra un palo dopo pochi minuti dall’ingresso. Il brasiliano ha voglia di giocarsela col Barca dal primo minuto, e Allegri dovrà essere bravo a fare le scelte giuste. Rispetto al campionato Boateng sarà a disposizione e dunque, a meno di rivoluzioni copernicane dell’ultima ora, uno tra Robinho e Pato starà fuori. Ibra e Prince sono intoccabili nel gioco di Allegri. O la va o la spacca, non c’e’ più niente da perdere, la qualificazione è gia al sicuro in cassaforte. Il primo posto nel girone alletta, perchè lascerebbe intatta la speranza di centrare un avversario (si spera) più abbordabile agli ottavi rispetto ai vari Real Madrid, Bayern Monaco ecc…
La tratta Milano-Napoli, ci porta dritti a dare un’occhiatina all’altra squadra italiana chiamata all’impresa martedì sera. Il City di Mancini è davvero in forma, un’ottima squadra che trascinata dai gol di un Balotelli sempre più in forma, sta cavalcando alla grande da capo classifica, a suon di gol e paragoni apparentemente blasfemi. C’e’ chi dice sia la squadra, attualmente, più forte d’Europa alla pari di Barcellona e Real Madrid. Mission impossible dunque? No, affatto. Il Napoli ha dimostrato di poter stare in Champions alla grande, di lottare alla pari (o quasi) con alcune delle squadre più forti d’Europa, segnando prestazioni da standing ovation: una squadra che cinque anni fa lottava in serie C per emergere, oggi solca i palcoscenici più prestigiosi d’Europa. Dapprima fermando il lanciatissimo City, fuori casa, poi sfiorando una clamorosa rimonta all’Allianz Arena. La squadra di Mazzarri ha dimostrato che più l’avversario è forte e blasonato, più la concentrazione, il gioco, la determinazione dei suoi giocatori crescono. E allora: scatenate l’inferno!




















