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Mattia Grassani su condanne Calciopoli

Calciomercato.it ha chiesto il parere di un esperto per analizzare a fondo le sentenze di ieri

CALCIOPOLI ESCLUSIVO AVVOCATO GRASSANI COMMENTA CONDANNE / ROMA – Quello di ieri è stato un giorno di grandissima importanza per tutto il mondo dello sport italiano. La giustizia penale ha infatti, come sappiamo, emesso le sentenze di primo grado per gli imputati nel processo di Calciopoli, primo tra tutti Luciano Moggi (5 anni e 4 mesi), poi a seguire Bergamo, De Santis, Pairetto, Claudio Lotito, i fratelli Della Valle (1 anno e 3 mesi) e via dicendo. Per capire meglio i risvolti di questa sentenza, Calciomercato.it ha contattato l'Avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti italiani di diritto sportivo: “Le motivazioni non sono ancora state scritte – ha esordito – pertanto non sappiamo quali tra esse hanno determinato le sentenze. L'andamento del processo lasciava aperte tutte le possibilità ma, contrariamente a quanto detto dai media, non erano emerse carte in grado di rivoluzionare la situazione. Non è stato giocato nessun jolly dalla difesa, e non è passato il teorema del 'Tutti colpevoli, nessuno colpevole”. E' passato invece un giudizio di frode sportiva e in alcuni casi associazione a delinquere”.

VITTORIA ACCUSA – Grassani ha spiegato: “In questo processo, gli imputati sono stati considerati colpevoli. Poi se ne verranno aperti di nuovi a carico di altri non lo si può sapere. Il verdetto era abbastanza atteso, magari non nella gravità delle condanne ma nella sostanza”. Poi un paragone: “E' come se il primo tempo fosse finito 4-0 per l'accusa, perchè quanto emerge dalle condanne è un quadro di colpevolezza radicato a più livelli, da dirigenti di club ad arbitri a dirigenti federali. Credo che tutti ricorreranno in appello, è un loro diritto, ma bisognerà aspettare le motivazioni per capire chi ha più probabilità di spuntarla”.

SENTENZA EPOCALE – “Credo che questa possa essere considerata la sentenza più importante di frode sportiva da quando è in vigore la legge corrente, cioè dall'89. Questo per visibilità e rilevanza degli imputati, severità e pesantezza delle sanzioni. Si parla di un processo molto lungo, durato più di 1000 giorni e, a mio avviso, giusto. C'è stata cioè per tutti la possibilità di difendersi, anche se ovviamente si può concordare o meno con la sentenza. Ma, contrariamente al processo sportivo, non è stato fatto in maniera frettolosa”.

STRANEZZE – Per Claudio Lotito e i Della Valle arriverà l'interdizione dalle rispettive cariche: “La norma in vigore da sempre non prevede tempi, è tutto automatico. Ci vuole un procedimento federale che convalidi la sentenza ma non richiederà molto tempo”. Ma i presidenti di Lazio e Fiorentina, si legge, non potranno neppure più assistere per i prossimi anni a manifestazioni sportive: per loro è stato infatti previsto il Daspo: “E' molto strano, di solito è un provvedimento che si applica contro chi ha commesso reati all'interno dello stadio. Non lo capisco molto, e credo che in appello sarà una delle prime cose a saltare“.

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