Analisi della maglia azzurra ai mondiali statunitensi
RUBRICA MAGLIE USA 94 / ROMA- La maglia azzurra della nazionale italiana ha compiuto cento anni il 6 gennaio scorso. Nel 1911 infatti la casacca definitiva della nostra selezione esordì nella gara tra Italia ed Ungheria. Prima di allora vennero usate solo magliette bianche. In questi 100 anni si sono alternate tantissime maglie, alcune molto belle, altre un po' meno. Oggi analizziamo la divisa ufficiale della squadra ai mondiali americani del 1994.
La maglietta in questione è stata prodotta dalla Diadora, azienda a cui la Figc è stata legata dal 1985 al 1995. La casacca è più o meno dello stesso colore di quella utilizzata a Italia '90 (un azzurro molto scuro) anche se le differenze sono notevoli. La prima cosa che balza agli occhi è la presenza dei nomi dei calciatori sulla schiena (eccezionale novità in una competizione Fifa) e la disposizione del numero dell'atleta anche all'altezza del torace. Rispetto alla casacca di Italia '90 le rifiniture del colletto (stavolta dotato addirittura di bottoncino) e dei polsini cambiano: rimangono tricolori ma invece di essere lineari diventano dei triangolini. Anche il tessuto è differente: non è più acetato lucido ma è più complesso, con il logo Figc serigrafato nella trama. Anche lo stesso logo è differente rispetto al mondiale precedente. Si passa dallo stemma tondo ad una sorta di lettera 'I' stilizzata con tanto di puntino in alto a sinistra. Dentro lo stemma sono presenti le tre stelle relative ai mondiali vinti, la dicitiura 'Federazione Italiana Giuoco Calcio' e un tricolore, molto più piccolo rispetto a quello utilizzato nelle precedenti competizioni (Italia '90, Euro '88 e Messico '86). I calzoncini usati sono bianchi con calzettoni del medesimo colore della casacca.
La seconda maglia rimane tradizionalmente di colore bianco. Ad essa sono abbinati pantaloncini dello stesso colore (oppure azzurri) così come i calzettoni. La muta è dello stesso tessuto della maglietta 'da casa', quindi con logo Figc serifgrafato nella trama. La maglietta è però impreziosita da colletto e polsini azzurri con i triangolini tricolore. La numerazione ed il nome del giocatore è presente in azzurro. Un dettaglio molto importante: sia nella prima maglia che in quella 'da trasferta' il logo Diadora non è presente. Dal 1974 al 1999 infatti la Figc ha preteso di non 'sporcare' la maglietta azzurra con qualsivoglia logo commerciale.
Chiudiamo con le magliette dei portieri (indossate nello specifico da Gianluca Pagliuca e da Luca Marchegiani mentre Luca Bucci non ha mai avuto la possibilità di scendere in campo). La maglia è presente in due versioni (enrambe utilizzate durante la manifestazione): grigia e verde, con calzoncini neri e calzettoni azzurri. La diadora in questo caso ha però abbandonato il rigore utilizzato ad Italia '90 sbizzarendosi con fantasie lineari azzurre ed arancioni sulle maniche ed una serie di triangoli 'gommati' dei medesimi colori sul petto. Il risultato fu quello di una maglietta davvero unica ed originale tanto che ancora oggi il suo valore commerciale rimane elevato.
Personalmente ho sempre trovato questo kit di magliette il migliore mai prodotto nei 10 anni di collaborazione tra Italia e Diadora ed uno dei migliori in assoluto. Sportivamente è stata una casacca molto sfortunata che ci fa tornare alla mente i calci di rigore sbagliati da Baresi, Baggio e Massaro contro il Brasile e la coppa del mondo persa per un soffio. Fu anche l'ultima maglietta disegnata dalla Diadora perchè di lì a poco la Nike sarebbe sbarcata nel calcio sponsorizzando per prime le due nazionali finaliste a Pasadena. Ma questa è un'altra storia.




















