Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Parma, Leonardi tuona: “Basta brutte figure, dobbiamo stupire”

L'amministratore delegato dei gialloblu pretende che si cambi mentalita' e chiede una vittoria contro la Lazio

CAMPIONATO PARMA LEONARDI / PARMA – Pietro Leonardi vuole sempre di più dal Parma. La vittoria ottenuta ieri con il Cesena non basta per far sorridere il dirigente gialloblu che chiede sempre maggior impegno a squadra e tecnico: “Accettare in partenza la sconfitta non va bene. Non a me, non a Ghirardi. Non bisogna essere presuntuosi, ma ambiziosi sì -afferma in conferenza stampa l'amministratore delegato degli emiliani-. Andare a Milano è un sogno, per i giocatori, per i tifosi. Giocare contro il Milan non deve essere una tappa di passaggio verso l’obiettivo più importante, ovvero il Cesena, come ho invece sentito dire. E' un modo di pensare questo che non accetto. Che non appartiene né a me né a Ghirardi. Si deve andare a Milano per cercare di stupire, non si deve vivere questa trasferta come un intralcio. Questa mentalità va cambiata, oppure si resterà sempre nell’anonimato”.

MISSIONE OLIMPICO – Cambiare mentalità, questo dunque è quanto chiede Leonardi ai suoi giocatori in vista della trasferta in casa della Lazio: “Dopo la Fiorentina avevo visto passi in avanti, dopo il Milan invece passi indietro e non voglio che qui si cammini come i gamberi. Sono orgoglioso di avere giocatori di questa dignità, un allenatore onesto fuori misura che mai smetterò di ringraziare per quel che ha fatto fino ad ora. Ma noi vogliamo stupire. Lo spirito deve essere combattivo sempre, e se vogliamo crescere, fare il salto di qualità dobbiamo prendere come punto di riferimento i più forti. Mi permetto di alzare i toni perché siamo a 12 punti certo, ma anche e soprattutto perché domenica c’è la Lazio e vorrei avere il gusto di andare a Roma a sfidarla e provare a fare i tre punti. La stessa determinazione che ho visto nell’ultima gara la voglio vedere anche domenica. Non ci si deve adagiare, accontentarsi di vivere nell’anonimato e di pensare che le partite importanti per noi sono quelle con il Cesena, una squadra che comunque a parte forse una volta, ha sempre fatto buone prestazioni. Al Tardini diamo merito al Parma di aver vinto perché ha giocato bene e non perchè l’avversario non era all’altezza. Detto questo io non sono qui per sbarcare il lunario. Sono qui perché sono ambizioso e vorrei che per me, come per i giocatori, per tutti gli addetti ai lavori, il Parma non fosse un punto di partenza ma un punto di arrivo. Questa realtà, questa società, questa tifoseria, tutti qui hanno avuto due problemi da superare dopo la positività vissuta negli anni di Tanzi: il crack e la retrocessione. Ma non per questo però ora si deve restare passivi per il resto della storia. Io non voglio che accada, nè per me nè per questa comunità.

MODELLO UDINESE – L'intenzione è quella di ricalcare il modello Udinese: “A Udine il cambio di mentalità è già stato fatto da anni. Non cito questa società a caso ma perché ci sono stato e perché si è arrivati a ottimizzare il traguardo Champions e a sfornare tanti giocatori da nazionale. Parma non ha potenzialità e tradizioni inferiori a Udine, anzi. Ma ripeto, se si vuole crescere serve una svolta. Io tutelo e ho tutelato sempre il lavoro di tutti, ma ora è necessario che tutti aspirino a qualcosa di importante. Bisogna giocarsela sempre al massimo. Sia in una sfida salvezza che contro una grande. Io e il presidente Ghirardi stiamo lavorando affinchè il Parma non venga percepito come una realtà di passaggio in serie A. E quindi non accettiamo atteggiamenti remissivi. Vorrei che i tifosi non soffrissero tutti gli anni. Il mio non vuol essere un atteggiamento di sfida verso nessuno. Solo ribadisco, bisogna cambiare mentalità e in fretta. Non ho più voglia di fare brutte figure e che la mia squadra possa essere considerata vittima predestinata.

SALUTO A CASSANO – “Infine, visto che ho citato il Milan, colgo l’occasione per mandare un grande abbraccio a Cassano, lo considero un grande uomo e un grande giocatore e spero di vederlo presto in campo“.

A.B.

 

Gestione cookie