Prosegue l'appuntamento di Calciomercato.it con il punto di vista biancoceleste
Fiorentina 1, Lazio 2. Non mi piace scrivere nel post-partita, che è la fascia oraria del commento da tifoso, ma questa volta devo farlo. Devo farlo perché, fino al gol del pareggio, ho macchinato nella mia testa un articolo molto cattivo, un articolo che avrebbe messo alla berlina la ridicola difesa biancoceleste, capace di prendere gol a ripetizione nelle maniere più goffe possibili da settembre a oggi. Un articolo che avrebbe sottolineato la continua latitanza di Hernanes, ma anche la 'Zaratizzazione' di Cisse, sempre più avulso dal gioco e dedito soltanto alle proprie giocate.
Di quell'articolo resta Djibril. Queste due settimane dovranno valergli il recupero di energie fisiche e mentali, per tornare ad essere quel giocatore devastante che ha firmato con la Lazio solo poche settimane fa. C'è un derby da sudare, e il Leone Nero sa di doversi strappare la maglia da titolare a suon di applausi.
Di quell'articolo non resta il giudizio sulla difesa: come a Cesena, dopo lo svarione in apertura si dimostra diesel (Lotito lo aveva previsto a pochi minuti dal fischio d'inizio, bravo), ingranando e chiudendo la saracinesca. Vero: le tante occasioni viola passano soprattutto dagli errori in fase d'impostazione. Ma Marchetti prima, Lulic poi sanno mettere una pezza all'altresì irreparabile. L'errore di Reja in tutto ciò sta forse nell'eccessiva sperimentazione: contro la Roma dovrà affidarsi a quattro elementi che si conoscono, basta con difese continuamente inedite. Dentro tre tra questi quattro: Radu, Diakité, Dias, Biava. Ultima maglia per Konko o Lulic.
Di quell'articolo non resta Hernanes. Prende a morsi le insicurezze e i dubbi, scarica qualche dribbling dei suoi, ma soprattutto scarica a rete il gol che rimette in piedi la partita. BentoRnanes, campione. Con questo stato di forma, se il Brasile non lo tartasserà in questa settimana di Nazionali, potrà disputare un ottobre di grido.
Che cosa resta? Un insieme di grandi campioni individuali, che hanno bisogno di poche altre manciate di minuti per perfezionare l'intesa di reparto e di squadra. Avanti a tutti c'è già Klose, che attende con pazienza che il resto della rosa raggiunga la sua condizione. Ma è naturale: gli altri sono ottimi giocatori, lui è un fenomeno. E pensare che in questi 15 giorni ci sarà chi, per riempire i rotocalchi, avrà il coraggio di metterlo a confronto con Osvaldo…




















