Il tecnico biancoceleste si e' sfogato in conferenza stampa
ROMA – Dopo la bufera, in casa Lazio parla il diretto interessato. Edy Reja è un vulcano nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Cesena: argomento principale, ovviamente, sono le dimissioni di ieri e le cause che le hanno generate. “Sapete benissimo cosa è successo, purtroppo qui ci sono degli spifferi. Ho avuto un confronto e ho deciso di proseguire – dice Reja -. Rimane il fatto che sono a disagio a lavorare in questo ambiente: qui il quadro è buono, è la cornice che è marcia. Qui non si può vincere, si deve stravincere. Mi faccio delle domande, mi valuto costantemente e mi metto in discussione. Però qui non si può lavorare tranquillamente. Avevo necessità di chiarire, ho parlato con la squadra e con il presidente. Guardo ora a Cesena con più equilibrio”. La fiducia di Lotito non è mai mancata: “Il presidente m'ha sempre stimato e m'è sempre stato vicino. Fino a giugno le mie intenzioni ssono quelle di proseguire”.
Poi torna sul rapporto con i tifosi: “A Fiuggi c'era stata la pace, speravo fosse l'inizio di un bel rapporto. Invece sono bastate due gare storte e sono piovute critiche pesantissime”.
Reja, imbeccato dai giornalisti presentei, dice la sua anche su uno degli ultimi eventi che hanno portato alla lacerazione definitiva del rapporto con la tifoseria: la cessione di Mauro Zarate. “Non è stata una mia decisione, il cartellino è della società ed è lei a fare delle valutazioni. In ogni caso Mauro con me non ha dato quello che aveva dato negli anni precedenti. Era l'idolo del pubblico ma forse necessità di cambiare aria”.




















