Il tecnico dopo il ko casalingo: “Francesco poteva fare di più”
TOTTI ROMA CAGLIARI LUIS ENRIQUE / ROMA – “Totti poteva dare di più? Sì, lo so, lo conosco perfettamente…”. Così con una semplicissima affermazione, condita poi da una personale ammissione di responsabilità “se gli attaccanti non hanno giocato bene la colpa è mia”, Luis Enrique, tecnico della Roma dopo il ko con il Cagliari, dice la sua sul capitano (e non solo:leggi qui) rimasto in campo novanta minuti. Una piccola spallatina al numero dieci giallorosso, che chissà forse leggendo fra le righe la si potrebbe interpretare perfino come una lode (' da un campione come lui ci si aspetta sempre il massimo'), ma in un ambiente caldo come quello giallorosso e fresco di rivoluzione, quel “sì, poteva dare di più”, suona come una piccola critica, sufficiente ad innescare polemiche e a far serpeggiare ancora più malumore fra i tifosi. Già perché questo nuovo modulo lanciato da Luis Enrque perplime in tanti così come perplime il fatto di mettere Totti sempre in mezzo a tutto. Per qualcuno il capitano dovrebbe semplicemente giocare più vicino alla porta e tutti i problemi sarebbero risolti, ma Luis Enrique non è di questo avviso: “Non gioca come centrocampista, noi ci schieriamo con tre punte e Francesco ha la libertà di fare il calcio che preferisce”. L'ex allenatore del Barcellona B, va quindi dritto e convinto per la sua strada. La dirigenza giallorossa ha espresso il suo sostegno a Luis Enrique e cercato di calmare le acque già in agitazione. Ma per sedare gli animi serve soltanto una vittoria. Non sono necessarie chiacchiere, nè tantomeno parlare di Totti, che già fin troppo è stato protagonista dell'estate con il tormentone sulla sua pigrizia. E' indispensabile che Luis Enrique si faccia un autoanalisi e si chieda se davvero questo modulo blaugrana è applicabile alla Roma. Dopo di che affronti a viso aperto le conseguenze. Totti o non Totti.
C.Z.
