Conferenza stampa da Trigoria: al via la stagione giallorossa con una nuova dirigenza e un nuovo tecnico
ROMA, LA PRESENTAZIONE DI DIBENEDETTO E LUIS ENRIQUE: LA DIRETTA / ROMA – A Trigoria si è svolta la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione giallorossa. Intervengono nell'ordine: il presidente ad interim Roberto Cappelli, il presidente in pectore Thomas DiBenedetto, l'amministratore delegato Claudio Fenucci e l'allenatore Luis Enrique. Durante la conferenza fiume (quasi un'ora e mezza), sono state anche mostrate le nuove casacche per la stagione 2011/2012 (clicca qui per vedere il video delle maglie), indossate per l'occasione dai ragazzi della categoria Primavera, freschi vincitori dello scudetto di categoria. Fiducia e pazienza: questi i punti cardine dell'incontro.
CAPPELLI – La presentazione spetta all'avvocato Cappelli, legale di Unicredit, attualmente presidente della società: “Siamo in una fase di passaggio tra una vecchia e una nuova proprietà. Per prima cosa voglio ringraziare la famiglia Sensi per quanto fatto negli anni in cui hanno tenuto le redini della squadra. Ora la proprietà c'è ed è solida e lo dimostrano i fatti, il fatto che siamo pienamente attivi sul mercato. Questa società ha già schierato il management scelto dalla nuova proprietà e condiviso da quella attuale, che sarà partner della nuova Roma (Unicredit, ndr). Franco Baldini ci raggiungerà più avanti, non appena avrà concluso il lavoro con la Nazionale inglese. Sono state fatte scelte di primissima qualità, da tutti condivise appieno. Questo è un progetto serio, che ha valori sportivi ed etici”.
DIBENEDETTO – Queste le parole di ringraziamento e fiducia del presidente americano: “Stiamo cominciando una nuova era. Con un nuovo modello di management che è già attivo. Io ho molta fiducia in Sabatini e Baldini, che sono grandi professionisti. Stiamo iniziando un sogno che richiederà però tempo per realizzarsi.Il sogno di poter sviluppare una nuova cultura, con una squadra che possa cooperare dando il meglio di sè stessa, mettendo in condizione i giocatori che la compongono di rendere il massimo. Grazie a tutti voi che siete qui in tanti anche da molto lontano. Comincia tutto da qui. L'obiettivo primario è quello che avviene sul campo: il calcio è al centro di tutto”.
SOCIETA' – “Nelle prossime settimane avremo idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo giovani giocatori e dobbiamo avere pazienza con i giovani talenti. Noi puntiamo sui giovani e sappiamo che possono commettere degli errori e per questo dobbiamo sostenerli”.
TOTTI – “Totti è il più grande giocatore che abbiamo e il più grande giocatore che abbia mai avuto la Roma, forse anche della storia d'Italia. Totti è un campione, Totti è un vincente. E' un campione che vuole vincere, e anche noi vogliamo vincere. Ma Roma non è stata costruita in un giorno e sono sicuro che i manager come Sabatini e Baldini e l'allenatore faranno il massimo per mettere in campo la migliore squadra possibile. Di De Rossi ammiriamo le sue capacità e vogliamo fermamente che rimanga alla roma. Lui arriva da qui, tutti conoscono la sua capacità di allenarsi e tutti vogliamo che rimanga qui, per questo lavoreremo con lui in modo professionale per il rinnovo. Parlando di bilanci ereditati, come sapete sono pubblici e potete trarre voi le vostre conclusioni”.
“Sul discorso stadio, ci incontreremo presto con i funzionari del Coni. Da parte nostra, mia e dei miei partner, c'è l'esperienza maturata negli Stati Uniti. Stiamo studiando la situazione per un nuovo possibile stadio di proprietà, ma ora come ora non ho risposte. Parleremo al Coni delle nostre iniziative e poi prenderemo le decisioni giuste. In America il marketing è uno dei settori fondamentali, e noi abbiamo diverse persone in grando di sviluppare il settore marketing e sponsorship. Così anche per quel che riguarda lo sviluppo dei media: abbiamo una società che sviluppa social media che ha già lavorato in Italia con il Vaticano e per altre istituzioni”.
LUIS ENRIQUE – Al termine del lungo intervento di DiBenedetto, che si è concesso anche alle domande dei giornalisti presenti, è arrivato il nuovo allenatore spagnolo della Roma ed ex Barcellona, Luis Enrique, accolto dalle note di 'Roma, Roma, Roma' e presentato come 'allenatore giovane che conosce i giovani'. E le sue prime parole ricalcano questa definizione: “Quando la Roma ha deciso di prendermi, ha preso un gruppo di lavoro giovane anche per le idee e il gioco. Mi hanno conosciuto come allenatore offensivo. E' importante che i tifosi vengano allo stadio per divertirsi. La mia unica maniera di vedere il calcio è attaccare e vedremo come andrà con la squadra. Abbiamo bisogno di giocatori giovani e di livello. So che stiamo lavorando molto da questo punto di vista”.
TOTTI E DE ROSSI – “Contro Totti ho giocato, mi piace la sua attitudine e sono felice di lavorare con giocatori di questo livello. Come anche De Rossi e Perrotta, che hanno voglia di vincere. La mia dinamica è quella del lavoro, il tifoso vuole vedere un gruppo che lavora bene che vuole vincere sempre. Poi non entro nelle situazioni personali dei giocatori. La squadra finora l'ho visto poco, ho notato l'atteggiamento dei giocatori e sto cercando di fare un lavoro che sia fruttuoso. Iono sono ancora giovane e devo lavorare anche io: è con il lavoro che si costruiscono i successi. Dove possiamo arrivare non lo posso ancora dire. Posso però assicurare che la squadra giocherà tutte le partite in un modo che piacerà ai tifosi. Giocheremo per vincere e non avretmo atteggiamenti speculativi o difensivi”.
MODELLO BARCELLLONA – “Non vengo a portare il modello Barcellona, ma a portare un'idea di come si gioca a calcio. Il modello Barcellona ha impiegato molti anni per affermarsi, io vengo a portare un modello associativo che si ispira in parte al Barcellona, ma non è uguale a quello blaugrana. Tutto dipende dai giocatori che hai e dalle qualità che hanno, il sistema di gioco dipende da loro. Deciderò con tutto lo staff il sistema che riterremo migliore in funzione dei giocatori. L'unica cosa non negoziabile è l'idea di giocare tenendo palla, perchè quando teniamo palla l'avversario soffre”.
E.F.




















