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Gabriele Paolini, intervista al famoso disturbatore televisivo

Gabriele Paolini si racconta a 360 gradi

ROMA – Caro Gabriele, lieti di ospitarti su Direttanews. Nel corso degli anni sei e sei stato regista di film hard, attore e personaggio televisivo: da quale di queste esperienze professionali ti senti maggiormente rappresentato?

E’ doveroso da parte mia fare un’importante precisazione. In genere il cinema e la televisione sono due mondi a parte. Nel 1997 decisi di inventarmi dal nulla un personaggio che avrebbe fatto molto discutere nel mondo della televisione. E così è stato col passare del tempo. Ho scelto di essere un ‘pennello’ e la mia tavolozza è appunto la televisione. Il noto critico televisivo del quotidiano “Corriere della Sera” Aldo Grasso mi ha definito “l’Inquinatore catodico per eccellenza”. Lo stesso critico, con mio grande onore, mi ha inserito nel 2002 all’interno della “Garzantina della TV”, la più importante enciclopedia televisiva italiana. In 15 anni di attività “inquinatoria” sono stato un vero e proprio virus mediatico che ha saputo denunciare, in modo decisamente originale, la pericolosità sociale della televisione. Sulla mia lapide voglio che sia così scritto: “La televisione è la merda più profumata mai defecata dall’uomo”. Purtroppo la Rai, la Mediaset e gli innumerevoli canali tv digitali speculano in maniera vergognosa sulla cronaca nera e tutto questo è inaccettabile! In Italia e nel mondo non esiste un personaggio come il mio. Dal 2002 infatti il “Guinness dei Primati” mi ha immortalato in merito ai miei 30.000 ‘sabotaggi catodici’, record del mondo. Per quanto riguarda il cinema di genere, dal 2005 decisi di voler lasciare un mio particolare segno  anche in questo settore. Ho dunque realizzato come regista ed attore per due diverse case di produzione ( l’Orghouse di Roma prima e la Derama Video di Rimini dopo) alcuni film, da me definiti “hard-artistici-surreali-felliniani”. Film di genere, soprattutto gay, in quanto non ho mai nascosto il mio debole per gli uomini. Tutti i miei film hard sono stati dedicati al mio ragazzo, il critico cinematografico Robert Bernocchi, figlio del celebre portavoce dei ‘Cobas’ Piero Bernocchi. In questi particolari prodotti, girati con molta ironia, oltre alle scene di sesso, ci sono dei chiari messaggi contro la pedofilia.

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