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SafeHous: in rete il nuovo Wikileaks

Obiettivo del sito divulgare banche dati, e-mail e tutte le informazioni riguardanti l'operato del governo americano. Tuttavia già c'è chi ne mette in dubbio la trasparenza

SAFEHOUSE NUOVO WIKILEAKS / ROMA – Qualche giorno fa il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha attaccato il social network Facebook rilasciando un'intervista al giornale 'Russian Today' in cui ha accusato Zuckerberg di spionaggio per conto dell'intelligence statunitense.  Gli utenti devono capire che ogni volta che aggiungono degli amici su Facebook stanno, in realtà, facendo un favore alle agenzie di spionaggio”, ha dichiarato Julian Assange rivolgendo le proprie ire anche contro Google e Yahoo!.

Oggi Wikileaks ha un nuovo sostituto, SafeHouse. Obiettivo di questa è divulgare banche dati, e-mail e tutte le informazioni riguardanti l'operato del governo Usa. Kevin Delaney, managing editor di WSJ.com ha evidenziato che “il progetto è nato dopo varie discussioni tra i redattori. Abbiamo già varie fonti che ci forniscono documenti, sia cartacei che telematici, su temi politici internazionali. Il passo successivo era quello di creare una struttura che si occupasse solo di questo: ricevere e pubblicare tali documenti, rilevanti per l ' economia politica americana e internazionale”.

LE FALLE DI SAFEHOUSE – Pochi giorni fa, subito dopo il lancio del sito, l’esperto di sicurezza Jacob Appelbaum, ha svelato i numerosi punti deboli del sito. Nello specifico l’esperto si riferiva al sistema di protezione internet in realtà non attivo sulla pagina web; infatti quando un utente naviga sulla pagina, è presente un link per passare alla versione protetta Https, tuttavia questo senza utilizzare un meccanismo chiamato Strict Transport Security che invece permette di passare ad una connessione cifrata. In questo modo si illude l’utente facendo credere di utilizzare una versione sicura quando in realtà il traffico è aperto. In secondo luogo, andando sul sito, è possibile leggere l’informativa che consente a chiunque di fornire le informazioni, riguardanti le fonti, alle autorità competenti; non si spiega però cosa dovrebbe spingere una persona a crearsi un problema.

La domanda che sorge spontanea è per quale motivo la conservatrice SafeHouse abbia deciso di prendere ispirazione da Wikileaks, visto che in passato si era rifiutata di rendere pubbliche informazioni rivelate da Assange, definendolo in quel caso “nemico degli Stati Uniti”. Il pensiero di molti opinionisti americani è che tale modus operandi possa portare ad un utilizzo ambiguo del mezzo, sia da parte degli utenti che delle autorità di controllo, attraverso azioni di pubblicazione mirate a scopi predeterminati.

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