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Come rendere un'azienda vincente

Il Cfr Institute come ogni anno ha stilato la classifica delle aziende che sono riuscite a raggiungere i massimi livelli dando valore ai propri dipendenti

ROMA – Aprire un’azienda e portarla ai massimi livelli ottenendo un ambiente di lavoro sano e rispettato dai propri dipendenti non è semplice. A questo proposito è sorta anche una disciplina che ha come obiettivo quello di valorizzare i professionisti sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda quello della carriera: l’employer branding. Esistono numerose imprese che sono riuscite in tutto questo entrando di diritto nella “Top employers” stilata tutti gli anni dal Cfr Institute. L’edizione 2011 ne conta 32.

Numerosi i criteri di selezione, tra i quali il più importante è quello delle retribuzioni. Il punteggio massimo (5 stelline) va alle società che utilizzano un buon sistema di valutazione del lavoro: nello specifico Lg, operante nel settore elettronico, adotta il sistema Global total reward program mentre Abbott Italia (settore chimico-farmaceutico) il sistema Performance Excellence. Da qui la necessità di premiare i dipendenti con benefit, incentivazioni, stock option e percorsi di crescita e di sviluppo.

OPPORTUNITA’ DI CARRIERA – Fondamentale risulta essere la trasparenza nell’iter di crescita. Nello specifico l’azienda di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing, Accenture, ha ottenuto cinque stelle proprio per il suo percorso di avanzamento di livello: si inizia dall’analyst, si può diventare consultant, manager. Il gruppo Pepsico ha attivato il Career development action plan, un piano che definisce ruoli e obiettivi per un lasso di tempo di due-cinque anni.

CONDIZIONI DI LAVORO E BENEFITS – Un altro fattore molto importante per entrare a far parte delle “Top employers”, oltre a stipendio e crescita di livello sono gli “accessori” che un’azienda può offrire, ossia benefits e condizioni di lavoro; dall’auto aziendale ai servizi sanitari convenzionati. Il gruppo Unicredit, ad esempio, concede molti benefit tipici del settore bancario, come i mutui agevolati e i fondi di previdenza integrativi, senza contare che punta molto anche sul telelavoro e il part-time.

Finmeccanica  ha invece puntato sugli asili nido aziendali e sui progetti Salute e Benessere, che mettono a disposizione dei contrattisti visite mediche e altri servizi.

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