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Speciale – Liti e insulti da Vucinic ad Edmundo

Il montenegrino è solo l'ultimo di una lunga serie di calciatori che hanno litigato con il proprio tecnico

LITI INSULTI GIOCATORE TECNICO DA VUCINIC AD EDMUNDO / ROMA – Di solito è una sostituzione non gradita a mandare su tutte le furie un calciatore. Oppure l'ennesima decisione ritenuta ingiusta. La classica goccia che fa traboccare un vaso già colmo di sopportazione. Ed in un momento la rabbia e la frustrazione salgono. I nervi non si tengono più ed esplodono. Un calcione ad un borsone o ad una bottiglietta, la faccia scura, gli insulti pronunciati a denti stretti o addirittura in faccia all'allenatore e poi via negli spogliatoi con la rabbia che fa sbattere i pugni sul muro. Scene di insuburdinazione in campo, quando un giocatore non ce la fa più e manda a quel paese il proprio tecnico.

VUCINIC-TOTTI – L'ultimo è stato il giallorosso Mirko Vucinic domenica scorsa nella gara con il Cesena. Quel cambio, a dieci minuti dalla fine, deciso da Ranieri, ha fatto imbestialire il montenegrino che, uscendo dal campo, ha dato un calcio ad un borsone, non ha salutato il tecnico, ma lo ha insultato a testa bassa, ed è sceso negli spogliatoi. Un comportamento che rischia di avere gravi ripercussioni sul futuro del giocatore, che sebbene ora sia triste e dispiaciuto per quanto successo, rischia di ricevere il ben servito dal club di Trigoria.
In casa Roma Vucinic è però in buona compagnia. Francesco Totti in più di un'occasione ha avuto qualcosa da ridire al tecnico Ranieri al momento di sostituzioni non gradite o per entrate last minute. Il capitano il più delle volte ha scelto l'atteggiamento dell'irrispettosa indifferenza: 'esco e non ti degno di un saluto'.

MONTELLA -CASSANO – In casa romanista si ricordano poi le innumerevoli litigate fra Montella e Capello. L'aeroplanino o era sostituito anzitempo o si scaldava a bordo campo per poi non entrare: e via con facce scure e calcioni alle bottigliette. Chi non ha mai lesinato 'vaffa' è l'irascibile Antonio Cassano. Prima di litigare con il presidente della Sampdoria Garrone, ai tempi della Roma mandò in occasione di una sostituzione a quel paese in diretta tv l'allora tecnico Gigi Del Neri.

CHIVU -Non si è risparmiato davanti alle telecamere nemmeno Christian Chivu che dal campo ha criticato aspramente il suo tecnico Rafa Benitez. Il rumeno si è infuriato perché a suo dire la posizione di Eto'o non supportava adeguatamente la difesa. “O dici a Eto’o di aiutarmi oppure io me ne vado” la minaccia gridata alla panchina da Chivu che aveva deciso di dare lezioni di tattica al suo allenatore.

DALLA FRANCIA A IBRA – Ma certi atti di insubordinazione non succedono solo da noi. Già è leggenda l'ammutinamento, stile Bounty, dello spogliatoio della Francia ai recenti Mondiali in Sudafrica. Il tutto iniziò con una feroce lite fra Anelka e il ct Domenech, accusato dal giocatore di incapicità tattiche. Chi non le manda mai a dire è Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ai tempi del Barcellona ebbe più di qualche duro confronto in campo con il tecnico Guardiola, poi, poco prima di essere ceduto al Milan, Ibra criticò pubblicamente l'operato dell'allenatore. 

MANCINI E BALOTELLI -Ha avuto un bel da fare a gestire uno spogliatoio bollente Roberto Mancini. Arrivato al Manchester City il tecnico di Jesi si è dovuto scontrare con Adebayor: i due per la questione di un infortunio, ritenuto dall'allenatore falso, sono quasi arrivati alle mani. Parole grosse sono volate anche fra il Mancio e Tevez: un 'fuck' di troppo ha fatto incendiare gli animi e i sue sono stati divisi dallo staff prima che fosse troppo tardi. Ma anche con Bellamy e Robinho l'ex interista ha avuto più di qualche diverbio. Balotelli ancora non si è scontrato con il suo mentore Mancini, ma ai tempi nerazzurri, fra allenamenti saltati e la famosa maglia gettata a terra sul prato di san Siro ha litigato con tutti, compreso il suo tecnico Mourinho.

VIERI ED EDMUNDO – Andando indietro nella memoria vengono alla luce altre liti passate alla storia e divenute leggenda. Come quella fra Vieri e Lippi nel '97: il tecnico juventino fece entrare l'attaccante a metà del primo tempo e lo sostituì dal primo minuto della ripresa causa un alterco nell'intervallo. Oppure celeberrima quella di Edmundo, detto O Animal per il suo carattere iroso (il che la dice lunga), con Trapattoni. Durante una sfida con la Roma il Trap sostitui il brasiliano: questi non gradì. mandò al diavolo il tecnico e non pago lo aspettò negli spogliatoi per aggredirlo. Evitò il peggio l'intervento di Antognoni.

Duro lavoro quello del tecnico di calcio: quando si vince il merito della squadra e quando si perde la colpa è dell'allenatore. Ed ovviamente i'vaffa' sono sempre tutti per lui!

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