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Como, il messaggio di Fabregas: “Non può essere il calcio del risultato. E si gioca pochissimo”

Il tecnico spagnolo in conferenza stampa tocca i temi principali della partita e del suo calcio

Cesc Fabregas ha analizzato la partita persa contro la Roma, dicendo la sua sulla questione del tempo effettivo, la qualità della partita, la discussione con Mancini e il futuro. “Dovete essere contenti, è stata una partita bella con due squadre che volevano creare. edifendere. Dal punto di vista non del risultato è stata una delle più belle che ho visto. Con Mancini una chiacchierata calcistica, da niente. Gli ho detto la mia e su quello che è successo con Ramon, gli ho detto delle cose con rispetto. Magari Mancini lo vedono come un giocatore importante, magari non è un idolo nostro, però gli ho detto ‘va bene la furbizia, che tutti vogliamo vincere’, un momento passionale, ci siamo detti la nostra”.

Fabregas (Ansafoto) – calciomercato.it

Di Ferguson e Wenger ce n’è solo uno. La caratteristica principale che lei vorrebbe lasciare a Como quando sarà andato via. “Ce n’è e ce ne sarà solo uno. Anche di Wenger. Si parla sempre di risultati e Var, si dimentica quello che proviamo a fare nel Como. Non so chi l’altra volta hanno fatto una pagina intera di giornale perché il Como è stato arrogante a Milano per voler fare una partita a viso aperto. Ma prima bisogna sapere cosa vogliamo fare. Se non sei abituato a fare certe cose non vuol dire che sono arrogante. Ora dell’Europa non mi fate la domanda perché abbiamo perso 1-0 contro una squadre forte. Siamo legati a questo, non all’equilibrio. Io spero di portare una cultura, cercando di vincere facendo le cose giuste, con competitività, gente giovane, portare valore alla società, una struttura molto forte. Chi viene al Como sa che non è solo vincere, ma vincere con una idea di gioco particolare”.

C’è un tempo effettivo molto basso in Serie A, c’è un consiglio da portare per migliorare? “Io l’ho detto prima. La mia sensazione è che, anche per le caratteristiche di gioco in Italia, tanti duelli uomo contro uomo, falli, tutti restano a terra per qualsiasi cosa e si perde tempo per tutto. Noi lavoriamo nella creazione in allenamento, ma oggi guardo che abbiamo fatto pochissime costruzioni. Brava la Roma, perché ho visto una Roma molto più fisica di noi, che ha giocato la sua partita molto bene. Non ti posso dare una soluzione, c’è chi è molto meglio di me per farlo. Ma il tempo effettivo è bassissimo, a volte 46 minuti. Si paga 150 euro per vedere il 50% di una partita. Si deve migliorare”.

Cosa manca per battere una grande squadra? Un centravanti da 15 gol? “Manca a tutti. Un centravanti da 15 gol ti aiuta, ma non punto il dito su niente e nessuno. Noi abbiamo un piano, siamo molto più avanti di quanto ci aspettavamo due anni fa. Calma però. Abbiamo giocato con una media età di 23 anni e mezzo, andando all’Olimpico contro la Roma. Gli manca continuità a certi ragazzi e questa arriva giocando. Se giocano male e io li metto fuori non aiuto, né loro né la società. Perdiamo con Inter e Roma, non dormo, dispiace, però non posso cambiare tutto. Poi così diventa il calcio del risultato, ma la strada è lunga. A gennaio mi dicevano che non avrei mangiato il panettone, vabbè. Poi magari divento un fenomeno se faccio bene, ma dobbiamo affrontare le cose in maniera intelligente”.

C’è soddisfazione nel vedere le squadre che si preparano in funzione di voi? “Un po’ c’è, non posso mentire. Si vede che loro prendono la partita contro di noi in maniera seria. Non so Gasperini quanto tempo ha avuto, non tanto. Ma il loro atteggiamento è giusto per una partita in cui sanno che se lasciano un po’ di spazio li possiamo sorprendere. Tra oggi e l’altro giorno 27 tiri, senza gol, ma provando a migliorare ed essere più cattivi si può fare altro. Anche fino alla fine abbiamo avuto delle occasioni. Il primo tempo non mi è piaciuto molto, ma nel secondo abbiamo dato una risposta importante. Non siamo ancora pronti per vincere a San Siro e all’Olimpico 2-0, ma stiamo creando la dinamica per arrivare tra 2-3 anni e avere la forza di farlo”.

Como, Smolcic: “La Roma una delle più forti del campionato, difende benissimo”

Cosa ti ha colpito di più della Roma di Gasperini dopo aver giocato contro l’Inter? “La Roma è una delle squadre più forti del campionato, giocano uomo su uomo a tutto campo, è più difficile. Oggi un’altra sconfitta, ma facciamo sempre il nostro calcio, cerchiamo di giocare come sappiamo. Ci sono stati tanti duelli, forse sono più forti di noi e l’abbiamo preparata sulle nostre tattiche. È stata 50-50, loro hanno avuto più occasioni negli ultimi metri. I difensori della Roma sono molto forti e per gli attaccanti è difficile proteggere il pallone. Dobbiamo essere noi stessi e migliorare così”.

Non siete riusciti a segnare per colpa vostra o merito della Roma? “Entrambe le cose. La Roma difende molto bene, sono forti e non ti danno molte possibilità, come succede a tutti qui, perchè difendono tutti insieme. Noi sicuramente potevamo essere migliori negli ultimi metri, ma possiamo crescere, credo molto in questa squadra. Stasera non siamo riusciti a fare il nostro calcio per colpa della Roma. Ma l’allenatore cerca di fare sempre qualcosa per migliorare ogni partita. E sono sicuro che Cesc farà ancora qualcosa di nuovo anche per giocare contro queste squadre”.

 

 

 

Come hai vissuto il periodo in cui non hai giocato? “Siamo professionisti, dobbiamo farci trovare sempre pronti. Lavoro sempre duro, sono qui per aiutare la squadra, dare soddisfazioni ai tifosi, sia che parta dall’inizio o che subentri io cerco di dare il massimo, anzi lotto ancora di più. Il mister ora mi ha fatto giocare due gare di fila e penso di aver risposto bene”.

Preferisci giocare a destra o sinistra e come cambia il tuo apposto sulle due fasce? C’è un attaccante preferito con cui ti trovi meglio? “Per me non c’è problema. Posso giocare col sinistro, col destro, anche oggi abbiamo visto che con Wesley ci siamo scambiati. Per me è lo stesso. Chiunque giochi va bene, sappiamo come giocare, sappiamo dove sono gli spazi”.

Quanto sarà importante la partita di Torino? Può essere la partita della svolta? “Ogni partita è importante. Con la Juve è una grande partita, importante, è un’ottima squadra ma se giochiamo come oggi possiamo conquistare i tre punti. Ora è importante ritrovare energie e analizzare la Juve”.

Com’è andato quel momento in cui l’avversariosi. “Non voglio che nessuno si faccia male, dispiace per Addai, ma nella partita sei concentrato, va tutto veloce, sei davanti alla porta e pensi a segnare, poi era dietro di me. Poi non posso saperlo, In campo va così, abbiamo segnato in quell’occasione ma sono andato subito da lui per chiedergli come stesse”.

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