La notizia più importante del momento è l’offerta presentata da Tether al consiglio di amministrazione di Exor per rilevare il 65,4% delle azioni della Juventus in mano alla controllante degli Agnelli: quella annunciata via social dal Ceo Paolo Ardoino è solamente l’inizio di una trattativa
Tether fa sul serio. L’offerta presentata al cda di Exor per rilevare tutte le sue quote della Juventus non è un modo per farsi pubblicità utilizzando un asset estremamente mediatico come il club bianconero, ma è un tentativo serio di acquisire la proprietà della Vecchia Signora.

L’annuncio che ha squarciato il freddo venerdì dei tifosi bianconeri è arrivato alle 20.46 sull’account X di Paolo Ardoino, Ceo del colosso di criptovalute: “Oggi Tether ha inviato una proposta ufficiale ad Exor per comprare la loro intera quota di Juventus“. Accompagnato da una dichiarazione d’intenti piuttosto chiara e da una promessa ai tifosi che non può lasciare indifferenti: “Sin dall’inizio il nostro obiettivo è sempre stato quello di sostenere la squqdra e riportarla alla gloria che merita. Come parte del nostro commitment, se questa transazione andrà a buon fine, Tether investirà 1 miliardo di euro nel club“. Quella annunciata, però, è solamente la prima offerta: la trattativa inizia adesso.
Tether tenta John Elkann: pronta una nuova offerta da oltre 2 miliardi per la Juventus
Tutti i principali quotidiani e organi di stampa stanno analizzando nel dettaglio il comunicato pubblicato da Tether sull’offerta presentata al cda di Exor: 2,66 euro per azione per il 65,4% della Juventus. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Calciomercato.it, si tratta solamente del primo approccio e Tether per convincere John Elkann a vendere le sue quote di Juventus è disposta a raddoppiare l’offerta e a spingere la valutazione del club bianconero oltre ai 2 miliardi di euro.

Un’offerta monstre che, al netto delle smentite ufficiose fatte trapelare da Exor, può far vacillare John Elkann. Non è da sottovalutare, in questo momento, l’uscita della controllante della famiglia Agnelli dagli investimenti in Italia: quanto sta accadendo col gruppo GEDI ne è una fotografia piuttosto accurata. È vero che la Juventus è sempre stata raccontata da Elkann più come un bene di famiglia che come uno dei tanti asset controllati da Exor, ma una valutazione complessiva che supera i 2 miliardi di euro rischia di essere una tentazione irresistibile.
Attenzione, infine, a un altro scenario che non va sottovalutato. Gli eventuali dialoghi con Tether potrebbero dare il via a un effetto domino a livello internazionale: se la Juventus viene percepita come vendibile dal mercato, sul tavolo di John Elkann potrebbero pervenire offerte da altri importanti player. Sauditi come bin Salman o americani come Jeff Bezos.




















