L’ennesima conferma si è avuta quest’anno: il suo Napoli occupa attualmente il 24esimo e ultimo posto utile per accedere almeno ai playoff
Quest’anno abbiamo avuto la conferma, l’ennesima, che esistono due Antonio Conte. Il grande Conte che vince, se non stravince i campionati (6 in carriera) e il piccolo Conte che a livello internazionale fa spesso brutte figure. L’ultima, in casa del Psv, è recentissima, ma andando più indietro si possono ricordare le eliminazioni ai gironi con Juventus e Inter.

Dopo il quarto Scudetto della storia, il secondo della sua presidenza, Aurelio De Laurentiis voleva un salto di qualità a livello europeo. Probabilmente lo pretendeva anche, considerato una mercato che ha senza dubbio reso più forte e profonda la rosa: un mercato più da Premier che da Serie A, visti i circa 115 milioni di euro investiti.
È vero che è stato falcidiato dagli infortuni, specie a centrocampo, ma da questo Napoli era lecito aspettarsi di più nella League Phase di Champions. Manchester City a parte, gli avversari affrontati erano tutti inferiori o comunque alla portata della squadra azzurra, ko in 3 gare su 6. E appena 2 le vittorie.
Guarda caso come alle ex di Conte, dalla Juve all’Inter passando per Chelsea e Tottenham, al Napoli manca proprio la famosa mentalità europea. Soprattutto un impianto di gioco più consono e più all’altezza della manifestazione.
Conte uno come tanti in Europa. E ora al Napoli servono almeno 4 punti per gli spareggi

Conte è un grande allenatore entro i confini nazionali, uno come tanti – infatti in ambito internazionale, con riferimento solo ai top club, non ha mercato – che in Europa non è fin qui mai riuscito a lasciare un segno. E ora il suo Napoli, 24esimo in classifica cioè all’ultimo posto utile per i playoff, rischia di uscire dalla Champions già nella fase a girone unico.
Per giocarsi gli spareggi di febbraio, a Di Lorenzo e compagni serviranno almeno 4 punti nelle ultime due giornate. Gli avversari saranno il Copenaghen in Danimarca il 20 gennaio e il Chelsea al ‘Maradona’ otto giorni più tardi.




















