I giallorossi cadono nettamente all’Olimpico contro la squadra di Sarri, deludendo soprattutto nel primo tempo: le parole del tecnico abruzzese
Il Lecce torna a perdere dopo 4 punti in 2 partite. I pugliesi perdono 2-0 in casa della Lazio con i gol di Guendouzi e Noslin, ma il risultato è meno netto di quanto ha detto effettivamente il campo. Un primo tempo molto negativo dei giallorossi, che non si affacciano praticamente mai dalle parti di Provedel: zero tiri. Nella ripresa cercano di causare qualche pensiero in più, ma in maniera piuttosto velleitaria.

Alla squadra di Di Francesco – che però ha da recriminare per un gol annullato a Sottil – è mancato nerbo, qualità ma soprattutto personalità. In conferenza stampa il tecnico ha commentato così:
C’è stata scarsa vivacità da chi è entrato in campo, è mancata cattiveria. “Ma anche a chi ha giocato dall’inizio. Abbiamo avuto un ottimo approccio, abbiamo fatto un gol che non era da annullare. Ormai c’è la brutta abitudine che appena c’è una mano o un colpo ci si butta per terra, l’arbitro aveva fatto continuare. La Lazio comunque ha meritato, ci ha messo in difficoltà. Ho cercato di cambiare qualcosa a livello tattico, ma non siamo riusciti a concretizzare. In generale è una prestazione da cui imparare tanto, per crescere”.
Come mai Camarda titolare? “Quando gioca Stulic mi chiedete perché non gioca Camarda e viceversa. È una scelta. Lui ha fatto gol in Nazionale, mi sono affidato alla sua vivacità, la sua freschezza, era tornato che non stava benissimo ma lo vedevo vivo e ho scelto così. Non ha pagato la scelta, ma non per colpa sua. Ho cercato poi di mettere giocatori offensivi che creassero pericoli negli spazi come Morente. Avendo preso il secondo gol diciamo che non ha pagato la scelta. Volevo cambiare qualcosa nella testa dei ragazzi, nel primo tempo eravamo un po’ succubi della Lazio. Siamo stati meno brillanti del solito. La Lazio ha fatto meglio di noi, ci sono anche i meriti dell’avversario, noi arrivavamo in ritardo. Abbiamo modificato qualcosa, quando avevamo palla dovevamo essere meno frettolosi e più puliti nel palleggio. La Lazio ha fatto meglio, punto e basta. Ora ci lecchiamo le ferite cercando ripartire e fare meglio soprattutto in attacco”.
C’è un accorgimento paterno in più che sta prendendo per proteggere il futuro di Camarda sull’esperienza di quanto ha vissuto con Zaniolo? “Papà e mamma li hanno già, Io cerco di metterli nelle condizioni per esprimersi al meglio, dobbiamo cercare di farli divertire, fargli scivolare addosso le pressioni e le aspettative, migliorarsi giorno dopo giorno anche dopo partite negative, come quando gli dai delle responsabilità. Noi siamo più bravi ad ammazzarli i ragazzi che a farli crescere qui in Italia. Si dà la colpa agli allenatori, ma è una questione di sistema, compresi gli organi di stampa”.
Sul gol di Sottil c’era fallo all’inizio dell’azione su Basic: come lo giudica? “Io credo che l’episodio che determina di più è quello, è stato esaminato quello finale e non quello all’inizio. L’intervento su Basic a inizio azione non l’ho visto, sono sincero. Lazio di palleggio? Oggi hanno espresso un buon calcio, ci hanno creato difficoltà. Siamo andati un po’ in difficoltà soprattutto nel primo tempo, abbiamo dato troppo spazio per giocare con troppa facilità, sono stati più dominanti”.
Cosa si può fare sull’attacco che fa fatica? “Bisogna avere più coraggio, essere più spensierati, va alzata la qualità della scelta quando siamo lì. Più muovi palla velocemente più puoi creare, questo sta a me”.
Lazio-Lecce, Ramadani: “Non c’era fallo su Sottil, un gol annullato così significa troppo per noi”
Sul gol annullato. “Abbiamo sbagliato tanti passaggi nel primo tempo nella nostra metà campo e questo ha reso la Lazio pericoloso. L’episodio del gol l’ho guardato dopo, pensavo di aver fatto fallo su Basic, poi ho guardato quello di Sottil e non era fallo, la mano era sul petto e non in faccia. Un gol annullato così per noi significa troppo”.
Si poteva fare qualcosa in più? “Sì, abbiamo preparato la partita per chiudere gli spazi dentro. Fino al gol di Guendouzi abbiamo fatto il nostro, ma non sbagliavamo i passaggi. Dobbiamo pensare alla partita contro il Torino”.
Negli ultimi minuti si poteva fare di più, manca anche il contributo dei centrocampisti in zona gol? “Io voglio fare sempre gol, ma se il mister mi chiede di restare dietro e cercare equilibrio lo faccio. Il secondo gol della Lazio eravamo tutti in zona offensiva, il contropiede ci è costato quello. Per quello il mister mi chiedeva più equilibrio”.




















