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Juve, rivoluzione Comollli: “Se non va bene così, ci salutiamo”

Damien Comolli pronto a ribaltare la Juventus: l’annuncio sulla nuova strategia ha spiazzato i tifosi bianconeri

Il suo approdo nella Torino bianconera ha segnato una svolta, strategica e non solo, per la Juventus. Damien Comolli, oggi, è certamente la figura chiave nel progetto che il club ha in mente per tornare a vincere in futuro.

Damien Comolli, ad della Juventus
Juve, rivoluzione Comollli: “Se non va bene così, ci salutiamo” (Ansafoto) – Calciomercato.it

Da Dg ad Amministratore delegato, un salto necessario per dare la possibilità al dirigente francese di disegnare la Juventus a sua immagine e somiglianza, replicando – in maniera più che amplificata – gli ottimi risultati ottenuti al Tolosa.

In occasione della conferenza dei dati applicati al calcio, Hudl Performance Insights 2025 tenuta a Londra poche ore fa, Comolli è intervenuto rivelando alcune interessanti idee per il progetto Juventus: un cambio radicale nel modo di guardare al calcio.

Comolli ribalta la Juve: spazio ai numeri

Se i club mi chiedono di guidarli è perché vogliono che la mia cultura sia la loro. Se fai la stessa cosa che facevamo, qualcosa non va”, le parole riportate da ‘La Gazzetta dello Sport’.

Damien Comolli, dirigente bianconero
Comolli ribalta la Juve: spazio ai numeri (Ansafoto) – Calciomercato.it

Un modo di pensare al calcio decisamente rivoluzionario, ancora mai visto in Serie A. Comolli svela un retroscena sulla scelta del nuovo tecnico: Gli allenatori nel colloquio fanno la presentazione dicendo che va tutto bene. Quando si comincia ad allenare, poi, va tutto male”, ha ironizzato il dirigente della Juve.

“Io adesso nel contratto quelle frasi le inserisco, per ricordare agli allenatori le loro parole. E nei colloqui spiego che noi lavoriamo così, i dati indirizzano la scelta di calciatori, calci piazzati, la prevenzione dagli infortuni e altro. Se va bene è così, altrimenti ci stringiamo la mano e ci salutiamo”, ha sentenziato il neo ad bianconero.

Poi, infine, un retroscena e l’auspicio per il futuro: “Al Tolosa si misurava la condizione mentale di tutti, ogni giorno, per capire se c’era stress e se non avevano voglia di venire a lavoro. Con i dati capivamo la personalità di un calciatore, il prossimo step è usare certi dati meglio a livello giovanile”, ha concluso.

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