Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Spalletti non basta, bordate a Comolli: “Problema gigantesco alla Juve” | ESCLUSIVO

Dopo l’esonero di Tudor, la Juventus ha deciso di puntare in panchina su Spalletti per ritornare protagonista

La Juventus si affida a Luciano Spalletti per uscire dalla crisi e ritornare al vertice del calcio italiano. Fuori Tudor dopo un avvio di stagione disastroso, con la ‘Vecchia Signora’ che ha scelto l’ex Ct della Nazionale per ripartire.

Comolli, l'attacco al Dg Juve
Comolli, Dg della Juventus (LaPresse) – Calciomercato.it

Una decisione condivisa da Paolo De Paola, intervenuto in esclusiva a ‘Juve Zone’ sul canale YouTube di Calciomercato.it: “Spalletti era in predicato di allenare la Juventus già nel 2008 dopo l’esonero di Ranieri e il salvataggio di Ferrara nelle ultime due giornate. Poi quell’estate c’è stato un duello tra Spalletti e Ferrara, con la Juve che optò per la conferma in panchina di Ferrara. Spalletti fu quindi vicino ad allenare la Juventus in quell’occasione, ma anche in altre circostanze.

Per me Conte e Spalletti sono i due migliori allenatori in Italia e non solo. Sono tra i più bravi nel convincere i giocatori a fare quello che vogliono loro. Farsi capire dai calciatori è molto complicato e la Juve sta affrontando una vera e propria crisi nello spogliatoio. Spalletti è l’uomo giusto per affrontare questo problema e lo ha fatto all’Inter, alla Roma e anche al Napoli. Può essere un po’ il ‘Mr Wolf’ della Juve”, ha spiegato il giornalista ed ex direttore di ‘Tuttosport’ e ‘Corriere dello Sport’.

CAOS SPOGLIATOIO – “Perin forse è uno egli elementi più innocui. Vorrei che quella stretta di mano l’avesse data a Cambiaso, che è il primo tra quelli che vanno rieducati, o a Locatelli, Gatti e Thuram. Questi giocatori devono recuperare una disciplina del lavoro e una ferrea attenzione alla gerarchia di chi comanda nello spogliatoio.

Mi meraviglia che che un personaggio come Chiellini non sia stato utilizzato per rimettere un po’ di ordine nello spogliatoio: un virus che lo stesso Chiellini conosceva bene, considerando l’anarchia che c’era stata quando lui era ancora calciatore ai tempi della gestione Sarri. Spero che Spalletti non venga lasciato solo, anche perché alla Juve questo sentimento della disciplina è stato sradicato ed è mancato negli ultimi anni”.

Juventus, De Paola sull’arrivo di Spalletti: “La squadra va rivoltata come un calzino”

PROBLEMI E DOVE RIPARTIRE – “Rivalutare Locatelli? Non in quel ruolo davanti la difesa, non è all’altezza. In questa fase di cambiamento bisogna essere chiari e non nascondere i problemi, intervenendo con fantasia e creatività, doti che Spalletti ha nel proprio bagaglio. Già basterebbe la difesa a quattro, potrebbe essere una buona base da cui ripartire e vedere quali giocatori possano adattarsi.

Un altro punto è riportare sulla buona strada Koopmeiners, ma in generale togliere quella modestia assoluta di un centrocampo che è costato molti soldi e che non è assolutamente al livello delle altre big in Italia. Questi giocatori hanno avuto un’involuzione incredibile, anche lo stesso Khephren Thuram che abbiamo celebrato tante volte.

È di una fragilità incredibile in fase difensiva e crea dei vuoti pazzeschi, non è uno che morde le caviglie deI rivali. Il miglior giocatore è Yildiz, insieme a Bremer che adesso è fermo per infortunio. Questa squadra va rivoltata come un calzino: o si trova una soluzione che è quella del campo con posizioni diverse, altrimenti ci sarà da intervenire sul mercato e qualche effetto lo si vedrà a gennaio”.

Spalletti, doppia tegola Juve
Luciano Spalletti (Ansa) – Calciomercato.it

RABBIA NAPOLI – “I tifosi del Napoli devono fare il salto di qualità, alcuni stupidaggini devono sparire. Spalletti all’epoca si riferiva a quella stagione, che dopo lo scudetto con il Napoli non se la sentiva di andare in un’altra squadra italiana. Poi è arrivata la chiamata della Nazionale ed è andato, è stata una parentesi deludente e dopo una pausa di riflessione c’è stata l’opportunità di allenare la Juventus. Questo non cancellerà mai quello che ha fatto al Napoli che è stata un’incoronazione per lui, nessuno gliela può togliere. È un professionista e lo stesso discorso che si può chiedere a Spalletti bisogna chiederlo per Conte”.

STOCCATA A COMOLLI – “Bisogna concedere tempo alle persone, però Comolli non ne ha azzeccata una per il momento. Se si fosse lasciato sfuggire anche Spalletti sarebbe stato un disastro. La Juventus al termine della scorsa stagione aveva avvicinato Conte che ha rifiutato, preferendo rinnovare con il Napoli. Conte era vicino o comunque aveva pensato al ritorno alla Juve, però il progetto tecnico non lo ha convinto ed è rimasto a Napoli. Il vero smacco è stato quello…

Un altro fallimento è stato Gasperini, che si è sentito più al sicuro alla Roma che alla Juventus. Anche il mercato non ha convinto, hai portato tanti attaccanti ma non ti sei preoccupato di rinforzare il centrocampo. Inoltre, non vedi quel problema gigantesco che c’è nello spogliatoio, non hai capito che tu dirigente devi stare sullo spogliatoio e mettere uno come Chiellini, non dirottarlo in altri ruoli. La squadra ha bisogno di essere avvolta da questa società e, ribadisco, deve essere instradata verso quella disciplina del lavoro che manca da troppi anni. Comolli questo deve capirlo e deve darsi una svegliata anche lui“. 

Gestione cookie