Nel big match di questa sera c’è una partita nella partita, quella che ‘giocano’ i tifosi per alcune questioni societarie
Lazio-Juventus è una partita dai mille significati, tutti estremamente profondi e anche impellenti. Perché il futuro di entrambe le squadre, magari anche degli allenatori, può dipendere – soprattutto per Tudor – da questa serata. Da una parta una possibile rinascita, dall’altra un burrone sempre più profondo e insidioso.

Ma la partita si gioca, come sempre, anche sugli spalti. La Curva Nord ha preparato una protesta importante, che continua a prescindere dai risultati che pure non stanno aiutando. I primi 15 minuti il cuore del tifo biancoceleste nei giorni scorsi aveva annunciato che sarebbero stati esclusivamente dedicati alla contestazione nei confronti del presidente Lotito. E difatti in Nord è comparso un lungo striscione con una citazione al poeta Trilussa: “Me spiego: da li conti che se fanno seconno le statistiche d’adesso risurta che te tocca un pollo all’anno: e, se nun entra nelle spese tue, t’entra ne la statistica lo stesso perch’è c’è un antro che ne magna due”. E ad accompagnare una serie di cartelli tra ‘Libera la Lazio’, ‘Lotito vattene’ e affini, sempre con il sottofondo dei cori.
Clima simile però anche nel settore ospiti juventino, in questo caso per la questione relativa alla gestione dei biglietti per la trasferta di Madrid da parte della società. Il programma in questo caso è uno sciopero per tutta la partita degli oltre 10mila bianconeri assiepati nei Distinti Sud.




















