Le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa dopo il ko pesante contro il Viktoria Plzen
La Roma torna in campo in casa del Sassuolo dopo la batosta col Viktoria Plzen, che ha fatto il paio con la sconfitta contro l’Inter.

Sull’attacco: è allenabile la cattiveria? “Sì, quindi dobbiamo allenarci a fare meglio. Dobbiamo giocare di reparto in attacco. Fate tante cose, come si fa nell’organizzazione difensiva si fa nel gioco d’attacco soprattutto adesso, quindi dobbiamo continuare a lavorare. Dobbiamo recuperare i giocatori, ora abbiamo tutti gli attaccanti, dobbiamo assolutamente dare una svolta in positivo”.
Lei ha detto che serve un esame di coscienza da fare sull’attacco. Chi lo deve fare? “Inteso sull’aspetto tecnico. Non so se ho usato questo termine, ma a parte i termini l’intesa è lavorare sul gioco e la squadra. Se ho usato coscienza ho usato una parola sbagliata. Parlavo di lavorare sulle profondità, sugli spazi, giocare in zone più pericolose”.
Sull’approccio alle partite e la pressione. “Si può mettere rimedio a tutto. A volte andavamo in vantaggio noi, altre no. A Firenze l’abbiamo ribaltata, nelle ultime due abbiamo preso due brutti gol. Con l’Inter non siamo stati molto fortunati, l’altra sera dovevamo fare molto di più. Sul piano atletico stiamo bene”.
La Roma si esprime meglio con un punto di riferimento davanti. “Per me il centravanti non deve essere per forza grosso. Non è necessario giocare sempre con un giocatore di statura. Contano più altre cose. Velocità, tiro, abilità a triangolare. Se hai un giocatore lì davanti che ti risolve i problemi la strada è più corta”.
Cosa è accaduto con Ferguson? Gioca le prime amichevoli, è sul pezzo, poi all’improvviso è sparito. “Noi abbiamo fatto 7 partite di campionato, più 3 di coppa. Ma di queste ha giocato 9 partite. Parla solo il campo, sul resto si può dire tutto. Il campo deve dare le risposte e ultimamente non sono state positive. Ma ieri per la prima volta nella stagione gli ho visto fare un allenamento giusto. Lui arriva da un campionato in cui non aveva mai giocato, quindi va anche aspettato. Ragazzi così giovani possono avere periodi bassi di rendimento. Poi non si può spiegare sempre tutto. Si aspetta, si lavora, le risposte sono quelle del campo”.
Le dichiarazioni di Dybala l’hanno seccata lì sul momento? “Al momento sì, perché non la ritenevo giusta. Poi parlando nello spogliatoio con i ragazzi le parole non sono quelle che rappresentano quello che si dice. La parola moscio e sottovalutazione dell’avversario in questa squadra non esiste. Perché questo gruppo non lo merita, ha dei limiti ma a livello comportamentale è un gruppo molto sano. Non si giustificano le sconfitte con questo, l’atteggiamento non deve essere mai quello sbagliato. Dybala può giocare dal 1′, è fisicamente a posto, lui ha una buona resistenza. Anche lui deve cominciare a pestare l’area, fare gol e assist. Lui è un attaccante, non serve che giochi a centrocampo, è un giocatore che può aiutare nel disimpegno ma è essenzialmente un attaccante. Vale tanto quando fa gol e assist, quando crea pericoli. Lui ora sta molto bene e mi fa ben sperare”.
Ha cambiato molto anche in difesa: che risposte ha avuto da questi cambiamenti? “Bisogna considerare le tante partite. Hanno giocato Ziolkowski mezz’ora giovedì e poi con l’Inter, ma hanno giocato ogni tre giorni. Per il resto hanno giocato sempre gli stessi, che giocavano da parecchie partite. Wesley ha giocato molto bene con l’Inter a sinistra come Celik a destra. Wesley ha fatto due ottime partite, l’unica cosa che va valutata è questa. Giocando ogni tre giorni è così, magari qualcuno lo adatti. Questo è l’effetto dei cinque cambi. Poi dipende dal risultato in corso, non possiamo essere così rigidi, che esce uno ed entra l’altro ognuno nel suo ruolo”.
In questo momento la Roma è in una situazione di emergenza tale da far giocare Dybala punta tenendo in panchina i titolari? Il bicchiere è mezzo pieno? “Lei è contenta? Sì? Allora… Stiamo battagliando, è un campionato tosto, avete visto ieri? Non è facile avere grandi continuità di risultati, ogni partita è difficile. Non ho tempo di abbattermi su una partita persa. Siamo lì in classifica, poi possiamo dire tutto e il contrario di tutto. Ora abbiamo una difficoltà principale, fare gol, soprattutto in casa. Non c’entra il falso nove, gioca chi sta bene, chi sa calciare, chi ha fame, chi sa triangolare. Poi ci sono squadre che hanno fatto gol con o senza centravanti, con lo spazio, con centravanti fantastici. Si può fare in tanti modi”.
Un attaccante a gennaio è una sua volontà? “Non credo ci siano cose fantastiche a gennaio l’importante sono le caratteristiche. Non sto neanche pensando a gennaio ma a migliorare una situazione che ci sta penalizzando nonostante la classifica sia buona. La sconfitta col Plzen fa male. Già perdere con l’Inter ci ha dato fastidio ma l’altra sera non dovevamo perdere in casa. Giocando ogni tre giorni l’obiettivo è migliorare anche attraverso delle prove. Dybala è tornato da due domeniche, Bailey da una. Dobbiamo mandarli in campo e vedere che succede. Abbiamo 6/7 attaccanti e dobbiamo aumentare l’efficacia attraverso gli allenamenti”.
Ziolkowski e Dovbyk non hanno fatto una gara positiva. Artem come ha reagito ai fischi? “I fischi ci stanno quando si perde. Il giorno dopo si riparte, un giocatore fino a quando ha la maglia della Roma va sostenuto da parte mia. Va spinto chiunque e portato avanti chiunque. Chi è qua deve reagire ad una prestazione che non è andata bene. L’obiettivo è sempre crescere. Rispetto ad altre squadre abbiamo dei buoni margini per fare meglio in avanti anche perché peggio di così è difficile”.




















