Un passato nelle giovanili dell’Inter, diversi anni in granata e il passaggio dalla Spagna agli Emirati Arabi: la storia di Matteo Lombardo
L’italiano, soprattutto in panchina, va di moda all’estero. In questi anni, diversi tecnici del nostro paese hanno esportato le proprie conoscenze altrove, facendo anche la conoscenza di campionati poco battuti.

È il caso anche del 40enne Matteo Lombardo, passato dal settore giovanile dell’Inter con Alberto Bollini, dalla Salernitana e dal San Fernando in Spagna, prima di approdare all’Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti. Direttore tecnico dell’Academy del club e allenatore dell’Under 23 che domani giocherà una importante competizione.
“Si tratta di una sorta di Conference League del Golfo – spiega Lombardo a Calciomercato.it – Il nostro è un progetto ambizioso che parte dal 2022, è la quarta stagione che lavoriamo insieme e lo scorso anno abbiamo vinto il campionato U23. Questa Coppa viene giocata dalle prime squadre, ma l’Al Ain ha preferito farla disputare a noi con un gruppo di calciatori che sono anche in prima squadra, del 2005 e del 2006″.
Facciamo un passo indietro: come sei arrivato negli Emirati? “Salerno per me è stata una grande opportunità di vita, ho toccato l’apice andando in panchina come assistente di Giampiero Ventura. Ad un certo punto, però, era finito il mio percorso lì e avevo voglia di paesi nuovi e altre esperienze.
In Spagna ho fatto la gavetta e poi ho avuto la fortuna di arrivare qui, nel club più importante per Paese. Questo mi gratifica, è un onore per me e in tre abbiamo raggiunto ottimi risultati. Tra le altre cose, il campionato emiratino sta crescendo molto, Paulo Sousa guida la squadra campione in carica, lo Shabab. Non ci sono gli investimenti arabi, ma hanno una buona cultura calcistica”.
Lombardo: “Vi consiglio Rahimi. L’Italia è casa, spero di tornare un giorno”
Continua Lombardo: “Non hanno fretta di essere competitivi, il potenziale c’è e va seguito. La nostra Under 23 è una piccola dimostrazione che anche in un paese ricco c’è voglia di progettare”.
Ma c’è un giocatore pronto per la Serie A che milita nell’Al Ain? “Ce ne sono diversi e importanti, penso a Soufiane Rahimi, attaccante della Nazionale marocchina veloce e moderno. Così come molti giovani con caratteristiche davvero interessanti”.
Inevitabile, in conclusione, la domanda su un possibile ritorno nel Belpaese: “L’Italia è casa mia, ma all’estero c’è la possibilità di poter sperimentare. In ogni caso, perché no, un giorno spero di tornare, dopo aver completato un percorso di crescita professionale e umano. Il nostro calcio ha bisogno di idee ed energie nuove per rinascere”, ha concluso Lombardo a Calciomercato.it.




















