Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida con l’Hellas per chiudere una super settimana dopo le vittorie con Lazio e Nizza
La Roma vuole concludere la sua settimana perfetta dopo aver vinto il derby con la Lazio e aver battuto anche il Nizza all’esordio europeo. All’Olimpico domani arriva il Verona di Zanetti, ancora senza vittoria ma con una sola sconfitta in campionato.

Dalle 13.45 in diretta su Calciomercato.it le parole del tecnico giallorosso Gian Piero Gasperini:
A parte Dybala e Bailey ci sono tutti? Che tipo di turnover ha in testa? “A parte loro due non ci sono altre situazioni, sono tutti presenti. Io non sono mai per un turnover molto ampio, soprattutto in questo periodo c’è bisogno di giocare con continuità e fissare situazioni di gioco su cui stiamo crescendo. La squadra si esprime meglio di partita in partita. Non è un problema fisico, abbiamo giocato mercoledì, quindi abbiamo avuto un giorno in più. Se stai bene puoi giocare, poi ci sono cinque cambi che sono importanti e garantiscono una squadra sempre fresca e competitiva. Qualche cosa poi ci può essere, perché giochiamo giovedì e di nuovo domenica. Poi con le infrasettimanali ci saranno piccoli cambi, ma l’intenzione è non modificare mai troppo la squadra, aiutandomi con le sostituzioni”.
È la sua miglior partenza in carriera? Se lo aspettava? “Non so se è la migliore. Poi ho giocato talmente tanti campionati… Questa è una buona partenza nei risultati, ma all’inizio della stagione per un po’ di giornate mi preme soprattutto vedere la squadra crescere e mettere qualcosa in più ogni partita, avere qualche certezza in più anche sul numero e le prestazioni dei giocatori. Prima di raccogliere bisogna seminare, poi siamo contenti dei risultati che ci aiutano. Ma non è il momento di guardare certe cose, bisogna giocare sempre meglio e avere più solidità e convinzione, inserendo sempre più giocatori affidabili”.
Sugli attaccanti e i modi per trovare il gol. “Negli inserimenti di tutti i giocatori, nella costruzione. Il gol di Mancini a Nizza è un gol importante ma anche molto efficace per l’inserimento e l’attacco alla porta. Possiamo farlo con più giocatori, da dietro magari ci arrivi meno volte rispetto a chi sta davanti. Ma resto dell’idea che è l’efficacia di tutta la manovra a portare l’attacco a essere più prolifico”.
Su Ghilardi – che è qui da due mesi ma non ha mai giocato – e Ziolkowski. “Stanno facendo bene, arriverà il momento anche per loro. La loro sfortuna, fortuna per la Roma, è che hanno davanti quattro giocatori che stanno facendo qualcosa di notevole e io guardo la squadra. Ora Hermoso, Celik, Ndicka e Mancini sono molto efficaci e importanti, al di là delle situazioni individuali la squadra è sempre più importante”.
Su Dovbyk. È più indietro nelle gerarchie rispetto a Ferguson? “Non c’è nessuno avanti o indietro, se la giocano sempre, a seconda dei momenti e delle partite. Dovbyk mi sembra in crescita sotto l’aspetto atletico, sicuramente molto meglio rispetto l’inizio del ritiro. La sua crescita passa per questo, atleticamente deve essere al top anche per mascherare delle difficoltà tecniche che ha ora. Se sei in grandi condizioni è più facile anche tecnicamente”.
Rinunciare a un centrale di centrocampo e mettersi diversamente è una soluzione? “Vale giocare con un centrocampista puro oppure anche un difensore che va a prendere più alto l’avversario. Cambiano le caratteristiche dei giocatori, ma il tipo di scalata è lo stesso. Con l’Atalanta ho fatto questa cosa, ma quando stai tanti anni è più facile dare delle variazioni. Ora dobbiamo consolidare certezze e poi portarne altre. Ad esempio gli inserimenti dei difensori. Partite come quelle di domani sono pericolose, è un altro tipo di partita, se sei sterile e non hai spinta, energia, forza, se non riesci a creare pericoli corri il rischio di perderle. Perché queste squadre hanno velocità davanti, giocatori che calciano molto bene. Ma noi arriviamo dalla vittoria nel derby, l’esordio in Europa League, dobbiamo avere l’entusiasmo e l’energia di non fare la partita fatta col Torino”.
È cambiato qualcosa nei suoi schemi per non subire tanti gol o è merito dei difensori? Sembra ancora la Roma di Ranieri. “Io non posso fare dei paragoni, posso guardare le mie partite. Da Svilar a Soulé ci sono 8-9-10 giocatori molto affidabili e sempre presenti, sempre molto forti e competitivi che rappresentano il nucleo forte della squadra. Poi se riusciamo a inserire Pellegrini, Rensch e Tsimikas meglio, ma il nucleo portante è quello, che garantisce anche risultati oltre a gol. Quando difendi però devi portare a casa il risultato come successo con la Lazio”.
A sinistra, sul fronte offensivo, c’è qualcosa da sistemare in attesa del recupero di Bailey? “Non sto pensando a Bailey, considerato che è fermo da molto tempo”.
El Aynaoui può ricoprire più ruoli a centrocampo? E può essere il momento di El Shaarawy? “El Aynaoui può fare tutti i ruoli del centrocampo. Dobbiamo andare avanti forte con tutto quello che abbiamo. El Shaarawy è stato il più giovane a esordire con il Genoa, da lui mi aspetto di vedere ancora certe iniziative”.
Su Pellegrini. “La società è contenta quando i giocatori fanno bene. La risposta più importante l’ha data Pellegrini. Ha fatto bene nel derby ma non solo per il gol. Ma se pensiamo che il problema sia risolto ci sbagliamo, lui deve ritrovare continuità, forza carattere e personalità. E sono caratteristiche che ha. Deve entrare nel gruppo di quegli 8/9 che dicevo prima”.
Tsimikas può diventare una soluzione stabile a sinistra? “Non è un problema se gioca lui o Angelino. Sarà una problema se la Roma fa bene o male. Tsimikas ha giocato al Liverpool… non può essere un problema se uno è titolare o meno. Chi entra alla fine per decidere la partita allora è una riserva? Tsimikas ha dimostrato di essere subito pronto, è un giocatore molto utile. Abbiamo la fortuna di avere due buoni giocatori a sinistra”.




















