La parabola del centrocampista nerazzurro è per ora in discesa. Servirà qualcosa in più per convincere Chivu
La stagione dell’Inter continua a viaggiare su alti e bassi, così come quella di alcuni singoli. La vittoria di ieri contro l’Ajax ha ridato respiro alla squadra di Chivu che aveva bisogno di una boccata d’aria fresca dopo due ko di fila contro Udinese e Juventus.

Parte bene il percorso europeo dei meneghini con anche la lieta sorpresa legata alla prestazione di Pio Esposito che di fianco all’MVP Thuram ha colto alla grande l’occasione. La stagione è lunga e fatta quindi di chance da non fallire per i calciatori che normalmente non sono titolari. Lo sa bene anche Petar Sucic che aveva iniziato in maniera ottima l’annata incantando a suon di tocchi sopraffini all’esordio contro il Torino.
La magia intorno al croato ex Dinamo Zagabria si è però fermata a quella notte di San Siro nella quale illuminò con un filtrante perfetto per Thuram. Proprietà di palleggio, qualità nel raccordo ed enormi capacità tecniche sono state il biglietto da visita di Sucic che pare aver già visto sgonfiarsi l’entusiasmo nei suoi confronti.
Inter, lo strano caso di Sucic: da stella a riserva
Nel ko pre sosta contro l’Udinese una sessantina di minuti largamente insufficienti e poi il nulla (o quasi). Da quel momento le cose sono cambiate e il classe 2003 è divenuto una semplice alternativa dal minutaggio risicato.

Lo stesso Chivu in conferenza tre settimane fa disse: “Il posto te lo guadagni in allenamento e non in base alla partita precedente. Io non guardo ai primi 11, ma ai 22 che si preparano…”.
Con la Juve Sucic è stato utilizzato soltanto dall’81’ assistendo sostanzialmente alla rimonta dei bianconeri che ha agitato le acque in casa Inter. Calhanoglu intanto è tornato padrone della regia e Mkhitaryan da mezzala ha ritrovato i favori di Chivu che lo ha schierato titolare anche contro l’Ajax.
Proprio in Champions per Sucic sono arrivati solamente tre minuti che continuano ad essere un segnale al ribasso nei suoi confronti. La prestazione contro il Torino di fine agosto sembra un lontano ricordo e la prossima gara contro il Sassuolo potrebbe essere la chance giusta per riprendere un corsa fermata troppo presto.
Bocciature e panchine iniziano a pesare e dovrà essere lo stesso croato a far capire in campo se i lampi contro il Toro sono stati un assaggio del suo valore o una mera illusione.




















