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Lazio-Verona, Sarri rivela: “Ecco chi non rientrerà in lista”. Poi ‘scrive’ il futuro di Provstgaard

Il tecnico biancoceleste dopo la bella vittoria contro l’Hellas che vale i primi tre punti stagionali: le parole in conferenza stampa

La Lazio torna finalmente al successo in casa che mancava da febbraio, contro il Monza. All’Olimpico finisce 4-0 contro un Verona quasi mai in partita, grazie a una grande prestazione di Castellanos ma non solo. Dopo la brutta figura di Como una bella risposta, appena prima della sosta e della ripresa contro il Sassuolo, che precede a sua volta il derby.

maurizio sarri
Maurizio Sarri (LaPresse) – calciomercato.it

Ieri lo sfogo di Sarri in conferenza, ora un po’ di soddisfazione e di serenità sicuramente ritrovata. Ma sempre con prudenza. Nel postpartita le dichiarazioni del tecnico biancoceleste in conferenza stampa: “Una prestazione completamente diversa, probabilmente ci ha aiutato molto che la squadra sentisse moltissimo di dover interrompere il trend negativo in casa. Una grossa fetta di motivazione era questo, ma è una fase in cui alternare le prestazioni fa parte di tante squadre, il calcio di oggi lo può avere. Non abbiamo fatto un dramma dopo Como, anche se l’abbiamo analizzata a fondo e prendiamo il buono visto stasera. La consapevolezza è che c’è ancora molto da lavorare”.

Quanto è importante che Dia e Castellanos si siano sbloccati? Cosa chiede a Castellanos? “Gli chiederei di fare gol brutti, un pallone vacante in area. Lui fa sempre gol belli, per me ne ha in canna di più rispetti agli altri anni. La rabona sul secondo gol esteticamente è roba seria. Vediamo dove potrà arrivare tra un mese o due”.

Quelle frasi dure in conferenza parlando di numeri servivano per spronare la Lazio? “No, perché gli stessi numeri li ho snocciolati a loro, non c’era nulla di segreto nei numeri che ho detto. Questa squadra più che altro manca di logicità a tratti nelle scelte e questo la porta a fare errori che sembrano tecnici, invece sono di scelte. Nel secondo tempo abbassiamo magari troppo i ritmi”.

Cosa ha provato a tornare in questo stadio? “Sicuramente è stato emozionante. Dopo il gol del 2-0 la curva ti chiama ed è forte, emozionante, ma c’era anche il terrore che dovevamo portare in fondo il risultato per ridargli questa soddisfazione dopo sette mesi. Per la nostra gente 6-7 mesi senza vittorie in casa è stato pesante, avevo più che altro quel pensiero. La partita l’abbiamo sbloccata velocemente, poi abbiamo portato in campo tutto quello che abbiamo provato. Alla fine questo ci ha permesso di trovare qualche spazio in più. Ho visto anche attaccare gli spazi più del solito. Ma va preso con le molle quanto abbiamo visto di brutto e anche quanto visto di bello. Abbiamo giocatori che sono dei libri da scrivere, Dele-Bashiru e Belahyane non si sa che giocatori potranno diventare. Cancellieri anche può crescere tanto, anche se da Empoli a oggi l’ho trovato molto maturato come giocatore e come ragazzo. C’è da fare una crescita collettiva e individuale”.

Avete deciso chi uscirà dalle liste? “Uno è lungodegente ed è Gigot, è fermo dai primi di luglio e non abbiamo certezze sul recupero. L’altro molto probabilmente sarà variabile, abbiamo due slot da qui a dicembre. Per ora faremo una scelta, non è detto che sarà definitiva. Basic? Vediamo, abbiamo un giocatore in più a centrocampo, sull’esterno offensivo e terzino. Vedremo anche im base agli infortuni”.

Soddisfatto della prestazione di Rovella? “Ci dà energia, ha fame, ha voglia. Ma sarò completamente contento di lui quando lo vedrò fare quello che ha fatto stasera con un tocco in meno”.

Belahyane che sviluppo può avere come mezzala? “Può farlo, mi aspettavo un giocatore più lento, invece ha buone accelerazioni sui 20 metri, non su distanze lunghissime. Può essere il suo ruolo in questo momento della sua carriera, è troppo confusionario per fare il vertice basso a tre. Mi ha sorpreso, non è male a livello di inserimenti, magari non ha tanti gol ma non è male. Deve crescere, ci lascia la sensazione che lo possa fare”.

Noslin è meglio vada a giocare? Che ruolo può avere nella Lazio? “Faccio un po’ di difficoltà a inquadrarlo. A volte mi sembra un esterno, altre una seconda punta. Ma ha gamba, un buon atteggiamento e penso che da esterno una mano ce la può dare. Poi abbiamo una spada di Damocle sulla testa perché rischiamo di perdere 3 giocatori per la Coppa d’Africa per 30 giorni. Se Dia verrà convocato come è possibile Noslin ci fa comodo. Ha senso del gol, stavo permetterlo stasera ma Marusic mi ha chiesto il cambio per un dolore all’adduttore”.

La Lazio ha sempre subito tanti gol: a che punto è la ricerca dell’equilibrio? “Parlando della linea difensiva, nelle esercitazioni lavora benissimo. Poi in partita ancora ha qualcosa da mettere a posto e non di poco conto, siamo scomposti nelle fughe, in ritardo nei tempi quando ci attaccano la profondità. E anche le distribuzioni sotto la linea della palla, anche sul 3-0 abbiamo preso dei contropiedi e non dovrebbe succedere. Io spesso in allenamento gli tolgo il riferimento degli avversari, perché devono guardare la palla. In partita sono un misto tra guardare la palla e l’avversario e viene fuori qualche errore”.

Un commento su Provstgaard. “Sta facendo bene, ragazzo intelligente e con applicazione forte. Applicatissimo, determinato, diventerà un buon difensore, con ancora qualche difettuccio. Però ha tutte le caratteristiche di uno che può finire in Premier”.

Lazio-Verona, Cancellieri non teme il duello con Isaksen: “Abbiamo rapporto bellissimo”

Quanto ti ha aiutato il lavoro di Marusic? “Con Marusic mi trovo molto bene, l’abbiamo preparata così e avevamo le idee chiare. Lui dava una mano a me e io a lui, come con tutta la squadra. L’abbiamo preparata bene”.

Matteo Cancellieri (LaPresse) – calciomercato.it

Come hai trovato Sarri dopo due anni? Come siete stati in questa settimana non facile? “Il mister l’ho trovato sempre uguale, sa come trasmetterci le cose. Sono contento, dopo una sconfitta dovevamo darci una risposta e darla a chi ci circonda. L’abbiamo fatto bene e dobbiamo continuare così”.

È cambiato l’approccio di Sarri, magari vi dice di giocare più in verticale e in profondità? “Sicuramente un aspetto su cui lavoriamo è l’attacco alla profondità, sulle ripartenze e attaccando dal basso. Capita che facciamo più fatica a ripartire”.

Che emozione è stata per te rigiocare in questo stadio? “Non ti stanchi mai, è sempre un’emozione unica”.

Ti sacrifichi tantissimo nei ripiegamenti, ti manca la fase conclusiva: devi lavorare lì? “L’anno scorso ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori parecchio tempo e me lo sono portato avanti molto. Un aspetto su cui devo lavorare tanto come tutti gli attanti è il gol, ma posso essere decisivo anche con un assist. Poi ci sono anche partite come queste in cui sei utile con la qualità o con il lavoro sporco”.

Ti preoccupa quando tornerà Isaksen? “Ci sta, con la stagione in corso tutti possono essere fondamentali. A oggi non è tanto quanto giochi ma quello che fai quando giochi. Poi lì sta a me, abbiamo un bellissimo rapporto, si allena sempre bene, abbiamo un rapporto di stima e simpatia. Poi si creeranno delle dinamiche, ma abbiamo un obiettivo comune ed è l’importante”.

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