L’ex commissario tecnico della Nazionale è tornato sulla sua esperienza sulla panchina dell’Italia
Non è stata di certo memorabile l’avventura di Luciano Spalletti da ct della Nazionale. L’addio consumatosi nei mesi scorsi ha chiuso un ciclo mai realmente aperto dopo un inizio di fase di qualificazione Mondiale decisamente negativo.

Il ko con la Norvegia è stato il colpo di grazia sull’esperienza dell’ex Napoli da commissario tecnico. Una situazione su cui è tornato lo stesso allenatore di Certaldo ospite di ‘#Nonsolomercato’ su ‘RaiSport’: “Purtroppo, quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non in base agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Sono dispiaciuto per i tifosi. Non ho contribuito alla crescita della. Nazionale”.
Spalletti ha quindi sostenuto come il calcio italiano non stia regredendo per poi difendere le proprie scelte sui calciatori che aveva coinvolto nel progetto per poi fare il proprio in bocca al lupo a Rino Gattuso.
Sul nuovo ct: “Sicuramente Gattuso riuscirà a centrare la qualificazione. Ci conosciamo bene da tempo, ci stimiamo. Mi ha telefonato. Siamo simili: passionali e molto dediti. Sono uno di quelli che sostengono che il calcio sia semplice, ma bisogna avere idee e passione”.
Spalletti dal campionato al futuro: doppio annuncio
Spalletti ha quindi commentato la prossima Serie A: “Le favorite sono le solite Napoli, Inter, Milan e Juve, ma spero ci sia qualche squadra che riesca a inserirsi nella corsa, come Roma e Lazio. Sono contento del ritorno di Sarri e di Allegri, li stimo moltissimo”.

L’ex ct ha quindi risposto alla domanda sul futuro: “Non ho preferenze di nessun genere. Attendo gli eventi con assoluta tranquillità. Per superare la brutta figura che ho fatto ci vuole qualcosa di clamoroso. Devo ricreare un clima di affetto, riuscire ad essere compatto con i miei calciatori e fare risultato. Il calcio vive di risultati”.
Infine sui calciatori da convocare: “Avevo convocato Pio Esposito, Leoni… Il mio cruccio è non aver portato nessuno dalla Serie B. Se convocherei Retegui che è andato in Arabia? Ormai bisogna essere aperti, non è possibile scartare perché non sono molti i giocatori convocabili. Oggi si può scegliere su 50 non su 500 come in passato”.




















