Le dichiarazioni della bandiera rossonera. Da Maradona a Sacchi, ecco gli argomenti trattati dall’ex capitano del Diavolo
Era il 5 giugno 2023 quando Paolo Maldini veniva mandato via dal Milan da Gerry Cardinale. Da quel momento le cose per il club rossonero non sono certo andate bene.

Lo Scudetto del 2022, così, è diventato un lontano ricordo e il numero 3 il più grande rimpianto da parte della maggioranza del popolo rossonero. Anche la Curva Sud, che spera nell’addio da parte di tutti dirigenti, ha acclamato a gran voce il nome di Paolo Maldini.
Tra i tifosi si sogna di rivedere all’interno del club una delle più importanti bandiere rossonere, ma i tempi non sono certo maturi. Nel frattempo Maldini torna a parlare e lo fa ai microfoni di Rai. Un tuffo nel passato con uno dei giocatori più vincenti della storia italiana.
Si comincia, parlando di papà Cesare: “Con lui avevo un buon rapporto. Nei primi anni non posso negare che la sua eredità mi pesava un po’ – afferma Maldini -. Al mio esordio pensavo di non giocare. Non mi ero neanche portato gli scarpini adatti. Avevo gente più esperta di fronte a me. Quando mi ha detto di entrare non ho pensato più a niente. Ruolo? Ho detto al mister che potevo giocare ovunque“.
Maldini: “Maradona non si lamentava mai. Diego scusami”
Nel corso dell’intervista si parla Arrigo Sacchi e Diego Armando Maradona. Sull’allenatore che ha segnato la storia del Milan, Maldini non ha dubbi:

“I cambiamenti che abbiamo sopportato dal punto di vista fisico sono stati durissimi, ma fondamentali – afferma l’ex difensore rossonero -. Maradona? Non si lamentava mai. Io mi ritengo un giocatore rapido con i piedi, lui lo era di più. Alla quinta botta che gli ho dato gli ho detto ‘Diego, scusami’”.
Paolo Maldini, poi, parla anche di derby, che nella sua carriera ne ha vissuti davvero tantissimi: “I più difficili? I primi perché mi ricordo benissimo che finita la partita dicevo: “non mi sono piaciuto”. Il mio livello di nervosismo era troppo alto ed ero un po’ bloccato“. La bandiera rossonera conclude dicendo la sua sull’importanza della sconfitta: “I successi passano anche attraverso di essere. Alla fine sono uno dei più perdenti tra i più vincenti. Quindi ho avuto la fortuna di vincere perdendo tanto“.




















