Addio ai torinesi sempre più vicino per il bomber, le ultime sulla vicenda di mercato che condiziona la Vecchia Signora
Il mercato della Juventus è uno dei principali motivi di interesse dell’intera sessione di trasferimenti, com’è logico che sia, viste le tante attese sul club bianconero dopo annate difficili. Si punta in alto, ma uno dei principali scogli da superare è la vicenda Vlahovic.

Di questo e di altri argomenti legati al club bianconero, abbiamo parlato nella trasmissione ‘Juve Zone’, in onda sul canale Youtube di Calciomercato.it, con Emanuele Gamba, giornalista di ‘Repubblica’. Per il quale, la Juventus in qualche modo si trova spalle al muro e potrebbe trovarsi costretta a cedere qualcosa. “La questione Vlahovic la trovo quasi grottesca perché le cose sono chiare: la Juve non lo vuole, lui non vuole la Juve, però vuole molti soldi – ha spiegato – Non c’è una soluzione a meno che qualcuno faccia un passo indietro. Se Vlahovic accettasse di andare in Arabia avrebbe tutti i soldi che chiede. L’ultima proposta che ha fatto Vlahovic è quella della rescissione del contratto, ma in questo caso è la Juve che deve fare un passo indietro. È una soluzione senza via di uscita senza la rinuncia da parte di qualcuno. In ogni caso la presenza in rosa di Vlahovic può diventare destabilizzante per la Juventus“.
Juventus, il futuro è Kolo Muani: “Faranno di tutto per tenerlo”
C’è invece un’altra figura che può essere fondamentale per gli equilibri offensivi ed è quella di Kolo Muani, che la Juventus vorrebbe assolutamente confermare.

Sul francese, Gamba ha spiegato: “Mi aspetto che la Juve faccia di tutto per tenerselo, per diverse ragioni. La prima è che il giocatore lo ha conosciuto in questi mesi e le è piaciuto, è considerato adatto al gioco di Tudor e al nostro campionato, inoltre va d’accordo dal punto di vista tecnico con Yildiz. Kolo Muani può essere non solamente un’alternativa tecnica a David, ma anche giocarci insieme. La Juve vorrebbe un altro anno di prestito per poi comprare Kolo Muani l’anno prossimo a un costo più basso perché si ammorterà un’altra quota del suo cartellino, ma è un gioco a cui il PSG non ci sta“.
Per quanto concerne gli altri movimenti offensivi, Gamba afferma: “L’idea è quella di avere due centravanti e quattro giocatori in grado di giocare sulla trequarti. Nei piani Nico Gonzalez andrebbe ceduto, ma non è facile, per questo abbiamo sempre sostenuto che Sancho e Conceicao sono alternativi uno all’altro. La preferenza tecnica di Tudor è per Conceicao, ma la trattativa non è facile e Sancho sarebbe più semplice da agganciare in questo senso. David come operazione è molto buona, è un giocatore forte anche se non è ancora stato testato al di fuori del campionato francese. Però io credo che se segni con regolarità per 4 stagioni, alla fine lo fai dappertutto. Quest’inverno sono stato a Lille per la gara di Champions contro la Juventus e parlando con persone del posto mi hanno raccontato che David è un giocatore molto serio, molto puntiglioso e molto professionale, quindi immagino che riuscirà ad adattarsi molto in fretta alla squadra. Io credo che sia un ottimo giocatore per il campionato italiano, per intenderci uno che correrà per il titolo di capocannoniere, mentre per gli altissimi livelli della Champions ci vorrebbe ancora qualcosa di più”.
Sempre dalla Francia, è arrivato Modesto, nuovo direttore tecnico della Juventus. Ecco il parere di Gamba su di lui: “È sicuramente un nome importante, perché è un dirigente con un’esperienza. Ha lavorato in Grecia, l’ultima esperienza l’ha fatta al Monza con Galliani ed è uno dei dirigenti giovani più quotati. È chiaro che alla Juventus arriva a fare un cosa diversa, non fa il mercato perché sta facendo tutto Comolli con l’aiuto di qualche intermediario e mi risulta anche di Modesto. È una figura nuova nell’ambito juventino, con una funzione di collegamento tra Tudor e la società. Io so che Tudor durante la tournée americana ha presentato con forza la richiesta del direttore tecnico, perché ne avvertiva il bisogno. Di fatto è stato da solo Tudor in America e non ha avuto un dirigente al suo fianco, Comolli gli aveva promesso che gli avrebbe dato il direttore tecnico prima del ritiro e glielo ha dato subito. Sicuramente la Juve ha preso un elemento di una certa importanza, che stava lavorando nell’orbita Olympiakos-Nottingham Forest che hanno la stessa proprietà. Di sicuro è una figura che era necessaria”.




















