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Indagine sulla giustizia sportiva, Gravina sbotta: “Faccia nomi e cognomi”

Indagine in arrivo sull’operato degli organi di giustizia sportiva, l’iniziativa che fa piuttosto rumore: la replica del presidente FIGC

Negli ultimi anni, non sono mancati spunti e temi di dibattito sull’operato della giustizia sportiva. Che spesso e volentieri ha lasciato a desiderare, o comunque ha generato perplessità per la gestione differente di situazioni simili tra loro.

Gabriele Gravina, presidente FIGC
Indagine sulla giustizia sportiva, Gravina sbotta: “Faccia i nomi e cognomi” – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

E’ un momento delicato, storicamente, per il calcio italiano, anche per questo motivo. I verdetti della giustizia sportiva hanno un peso sempre maggiore, per le vicende extra campo e per il loro impatto. Prossimamente, potrebbe esserci una sorta di resa dei conti, con una indagine in arrivo su tutto il sistema. Che scatena la replica da parte del presidente FIGC Gabriele Gravina.

Mauro Berruto (PD) presenta una richiesta di indagine sulla giustizia sportiva: la replica di Gravina

L’iniziativa viene originata da una richiesta di indagine conoscitiva presentata all’ufficio di presidenza della settima commissione parlamentare dall’onorevole PD Mauro Berruto, ex CT della Nazionale di pallavolo.

Logo FIGC
Mauro Berruto (PD) presenta una richiesta di indagine sulla giustizia sportiva: la replica di Gravina – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

Berruto ha dichiarato, in merito: “Il sistema è sfuggito dalle mani e dagli obiettivi originari, è arrivato il momento di normarlo. E’ uno strumento che non è più all’altezza del suo compito rispetto ai contenziosi legati al campo e che viene utilizzato come clava per demolire gli avversari delle governance federali. Ho indicato oltre venti soggetti da audire, a cominciare dal Ministro dello Sport Abodi“.

E’ arrivata, tuttavia, la risposta al veleno di Gravina, che ha dichiarato: “Non so di chi parli Berruto, questa continua delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile. Se è a conoscenza di fatti gravi, facesse nomi e cognomi e andasse a denunciarli alla Procura della Repubblica“.

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