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Aia, il presidente Zappi tuona: “Ok Open Var, ma non si mettano in difficoltà gli arbitri”

Nella sede della Federcalcio presentati organici e novità della nuova stagione arbitrale, con una sottolineatura importante sul format Open Var

Nella sede della Figc in via Allegri a Roma è stata presentata la nuova stagione dell’Aia, tra i rinnovati quadri tecnici e altre novità regolamentari, sponsor e non solo. A introdurre la conferenza stampa il segretario generale della Federcalcio Marco Brunelli: “Il mondo del calcio e quello arbitrale è stato tacciato ingiustamente di immobilismo e resistenza al cambiamento, scarsa propensione all’uso della tecnologia. Ci saranno una serie di sperimentazioni, potremmo essere probabilmente il primo paese al mondo in cui tutte le gare dell’ambito professionistico avranno una assistenza video. Non c’è ancora l’ufficialità, ma ci stiamo attrezzando”.

Zappi e Brunelli – calciomercato.it

“Nel nuovo regolamento in vigore oggi la Fifa ha fatto uscire dalla fase sperimentale, la possibilità di introdurre l’annuncio dell’arbitro che commenta pubblicamente col microfono aperto le decisioni prese in occasione di una OFR o un check Var di durata particolarmente lunga. Ogni singolo organizzatore può adottare questa modalità, se la Lega lo chiederà non ci sono ragioni per cui ciò non succeda. Dovremo riadattare alcune modalità di Open Var, ne stiamo discutendo con Aia e Dazn. Di grande modernità e civiltà è l’introduzione della giustizia riparativa, c’è la parte repressiva e quella punitiva di chi è protagonista di comportamenti odiosi e da condannare, come la violenza, ma esiste anche la funzione riabilitativa della pena. Da oggi chi riceverà squalifiche superiori a 8 giornate o 4 mesi di inibizione potrà richiedere che la metà della pena venga scontata attraverso una riabilitazione, ovvero attività di supporto alle varie sezioni. Si crea un meccanismo virtuoso, di civiltà giuridica, anche educativa”.

Parola poi al presidente dell’Aia Antonio Zappi: “Cerchiamo sempre il nuovo, il meglio, lo facciamo sempre con sforzo e puntualità. Sono stati pubblicati i nuovi regolamenti, in continuità con i principi formatori. Ci sono alcune novità, alcune riforme hanno bisogno di valutazione, metabolizzazione e consolidamento. Le abbiamo introdotte ora per sistema e convinzione politica. Il futuro dell’Aia deve essere ancorato alla valorizzazione delle eccellenze tecniche venendo meno a cose che derivavano da contaminazione e interferenza da parte di atteggiamenti politici sulla qualità e la purezza delle nostre risorse”.

Zappi: “Pene dai 2 ai 16 anni di reclusione per chi lede gli arbitri”

“Codificheremo una nuova figura, il direttore tecnico, a stretto contatto con l’organo di governo. Nello schema di tutte le organizzazioni il presidente deve fare il presidente, chiedendo il supporto a un’area tecnica che dovrà aiutarlo a scegliere le varie proposte al comitato nazionale. Questo cambia i connotati del rapporto tra l’associazione e gli organi tecnici. C’è stata oggi la formazione dei ruoli arbitrali per la stagione 2025/26. La Federazione ha l’esigenza di proteggere i propri arbitri, ci siamo mossi nella direzione di chiedere alla politica quel supporto che la politica ha recepito”.

“Gli arbitri alla stregua di medici, insegnanti e incaricati di pubblico servizio, ottengono quella tutela in modo che chi osasse lederli, in maniera semplice o grave, rischia dai 2 ai 16 anni di reclusione a seconda della gravità dei gesti. È un provvedimento di grande civiltà. Questo provvedimento è bipartisan, gli arbitri sono patrimonio di tutti, sono diffusori di legalità. Era un’esigenza. Non è una equiparazione a pubblico ufficiale come ho sentito dire, solo le pene lo sono, ma non è tale la qualificazione dell’arbitro. È stato istituito un osservatorio, ci saranno risposte repressive, respingendo chi non ama il nostro mondo”.

Lo stesso Zappi ha poi continuato con le novità, a partire dalla riduzione dell’organico della Can: “L’iniziativa voluta da Gianluca Rocchi di ridurre l’organico della Can si realizza per garantire un progetto tecnico prima che economico. Questo vuol dire andare incontro alla costruzione di una autonomia nuova con esigenze di bugdet, in modo che con una razionalizzazione delle spese si orientino risorse dove è utile, in modo che l’Aia non sia una spesa ma un investimento. Non c’era una turnazione semplice, questo di fatto ha penalizzato la crescita di una nuova generazione arbitrale non consentendo un percorso di crescita di giovani da una commissione arbitri nazionali molto ampia. Quest’anno i 47 arbitri con cui siamo partiti scenderanno a 42. Per gli assistenti da 84 arbitri ripartiremo con 76. Sui VMO, sempre più centrali, si investirà invece di più: saranno 24. Dietro a ogni nome, ogni arbitro, uomo o donna, c’è una storia, un percorso, un sacrificio, dei sogni che hanno portato tanti ragazzi a sacrificare parte della loro vita per questo. L’Aia e la Federazione, con la riduzione di organico, ci siamo impegnati a non lasciare soli quelli che escono con l’istituzione di un TFA. Chi sarà dismesso avrà un sostegno economico, per chi ha dato una vita al nostro mondo per ricollocarsi nel mondo del lavoro o una possibilità di avere un sostegno per il loro servizio a tutto il mondo del calcio”.

Arbitri, ecco promossi e dismessi. Zappi su Open Var: “Noi ci siamo aperti, ma certe critiche non vanno bene”

I nuovi promossi in Can A: Allegretta di Molfetta, Calzavara di Varese, Mucera di Palermo, Turrini di Firenze e Zanotti di Rimini. “Nelle nostre prospettive regolamentari il collo di bottiglia potrebbe stringersi. Al vertice deve arrivare solo chi ha le caratteristiche per arrivarci. Quindi potrebbero non essere solo 5 le promozioni, possono essere più o meno. Chi arriva a quei livelli dobbiamo avere la certezza che possano reggere certe categorie. Noi non lavoriamo solamente per produrre arbitri internazionali. Per il presidente dell’Aia non avere abitri al Mondiale per Club è una sconfitta, anche se non è una mia colpa. Se portiamo arbitri alla can a 35-36 anni, la prospettiva internazionale è già esaurita”, continua Zappi.

Sono stati proposti e deliberati per la dismissione: Gianluca Aureliano di Bologna (limiti di età), per valutazioni tecniche Cosso, Giua, Monaldi, Prontera, Rutella e Scatena. Si era dimesso invece Daniele Orsato, che sarebbe stato confermato. Ha fatto una scelta personale, un gesto difficile e di responsabilità e lo ringraziamo. Alberto Santoro di Messina si è dimesso anche lui, ma sarebbe stato confermato. Avvicendato anche Ghersini, per limiti di anni in carica.

Zappi e Brunelli – calciomercato.it

“L’età media dei promossi non è ancora rispondente agli obiettivi che ci siamo prefissati e che saranno comunicati. Noi predeterminavano il numero dei nuovi immessi, ma non è possibile farlo”.

Il futuro di Orsato, si parla di Serie C: “Come sapete le commissioni verranno nominate il giorno 4, ma non mi piace essere banale. Ci sono dei ragionamenti e valutazioni, rapporti e contatti. Orsato ha dato la sua disponibilità, io devo scegliere i migliori allenatori possibili per i miei arbitri. Quindi sarà un nome, eccellente. Poi può accadere che il comitato nazionale dica di no a una mia proposta. Non è un mistero anche il mio rapporto personale con Daniele Orsato, ma basta interrogare una intelligenza artificiale. Nessuno può immaginare di diventare subito un ottimo allenatore, vale per i calciatori e anche per gli arbitri. Immagino un percorso per lui come Stefano Farina. Stiamo valutando un inserimento del genere.

Ampiamento dello spazio dedicato alle donne: ne vedremo di più? “Abbiamo già tre donne nel comitato nazionale, non abbiamo mai giudicato la differenza di genere un problema, anzi magari ci fosse questa possibilità”.

Calciomercato.it – Ha parlato di modifiche a Open Var: “Sono scelte meramente televisive, di palinsesto, per dare il prodotto migliore in termini di copertura. Sulla formula non ci saranno stravolgimenti. Ricordo bene come nacque l’idea. c’era un obiettivo principale che va mentenuto ed è quello di far capire bene come si forma la decisione e come lavora la squadra arbitrale. Sono due processi su cui Aia e Can lavorano tantissimo e spesso non si vede. A volte è stato fatto bene e si è fatto capire come si arriva a una decisione in pochi secondi, anche come si dividono i compiti.  Talvolta in chiave comunicazione si è riuscito a trasferire bene, a volte meno”, le parole di Brunelli.

A tal proposito interviene anche il presidente Zappi: “Siamo profondamente soddisfatti sull’apertura alla comunicazione e la trasparenza del processo decisionale nella formazione del processo arbitrale. La cosa che non mi piace del format nella maniera più totale e assoluta, è che noi ci siamo aperti alla comunicazione ed è stato esercitato un diritto di critica in una maniera che mette in difficoltà chi è in studio. Noi andando a Open Var è come se avessimo aperto la V Sezione di Cassazione e facessimo sentire come arrivano in cassazione alla sentenza. Immagina che qualcuno alzi la mano e dica ‘non sono d’accordo’. È molto importante il rispetto della comunicazione che è criticabile nella decisione. Non abbiamo la verità in tasca, ma siamo l’unica categoria al mondo a esporci così. Quando noi andiamo lì grande trasparenza, non si metta in difficoltà chi si sta mettendo a disposizione”.

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