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Avv. Visone: “Contratti da 8 anni? Dalle clausole rescissorie agli ammortamenti, cosa cambia davvero” | ESCLUSIVO

L’avvocato, intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, ha spiegato nel dettaglio le reali novità sul nuovo regolamento che coinvolgerà il campionato italiano 

Nuovi contratti Serie A intervista esclusiva
Avv. Visone: “Contratti da 8 anni? Dalle clausole rescissorie agli ammortamenti, cosa cambia davvero” (Calciomercato.it)

Dopo 40 anni, cambia il regolamento in Italia, in materia di contratti. Una rivoluzione storica, che vedrà un nuovo limite sugli accordi tra società e calciatori, che potranno legarsi a un club attraverso contratti dalla durata massima di 8 anni.

Per Calciomercato.it è intervenuto in esclusiva l’avvocato Vincenzo Visone, che ha sviscerato il tema in ogni dettaglio. Nel corso della chiacchierata, ha spiegato i veri cambiamenti di una simile novità, che avrà un impatto importante sul nostro campionato.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto che modifica la durata massima dei contratti sportivi: si passa da 5 a 8 anni. Cambierà davvero qualcosa per le società italiane?

“È importante chiarire un punto: in Italia, non cambierà la durata dell’ammortamento, che resta fissata a 5 anni. Questo significa che, anche se un contratto può durare 8 anni, la società continuerà a portare a bilancio il costo del calciatore su un arco di 5 anni.

È una scelta dello Stato, che punta a bilanciare i pagamenti in un tempo più contenuto. Di conseguenza, non ci sarà un vero impatto economico immediato: i contratti dei calciatori non potranno essere automaticamente più alti solo perché più lunghi”.

De Laurentiis sorridente
Nuovi contratti in Serie A: quali club verranno avvantaggiati (Ansa) – Calciomercato.it

Allora qual è il senso di questa norma?

“Si tratta di un’apertura in chiave europea. È uno strumento che offre margini nella contrattazione. Penso per esempio ai contratti “a scaletta”, cioè con aumenti progressivi. Ma è chiaro che l’effetto sull’ammortamento resta limitato. In Premier League, ad esempio, è possibile spalmare l’ammortamento su 8 anni. In Italia no, e questo limita in parte l’impatto positivo sul bilancio”.

E quindi per le società italiane cosa cambia a livello pratico?

“Dipende. Per una società in attivo, mantenere l’ammortamento su 5 anni conviene, perché in questo modo spalma i costi e paga meno tasse. Inoltre, se concludi in 5 anni un contratto, al sesto anno hai già ammortizzato tutto: se vendi il giocatore, realizzi una plusvalenza piena”.

E all’estero? Perché squadre come il Chelsea spingono per l’ammortamento su 8 anni?

“In casi come quello del Chelsea, che ha avuto difficoltà di bilancio, spalmare su 8 anni serve per “alleggerire” il peso economico di acquisti importanti. Se sei in perdita, dilazionare aiuta a rientrare nei parametri finanziari”.

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Cambia qualcosa nella fase di contrattazione?

“Sì, può cambiare molto. Immagina un giovane di 22-23 anni: puoi vincolarlo fino ai 30 con un progetto chiaro, magari inserendo aumenti progressivi, bonus, premi legati ai risultati. Il contratto diventa una leva di pianificazione. Il discorso è diverso per chi ha più di 25 anni: un contratto fino ai 33 potrebbe essere un rischio e si può pensare a clausole legate alla presenza o al rendimento”.

Giovanni Leoni MVP
Nuovo regolamento in Serie A: come cambiano davvero gli affari (LaPresse) – Calciomercato.it

I calciatori possono tutelarsi?

“Le società si devono tutelare, ma non possono farlo a discapito dei diritti del calciatore. Clausole vessatorie – tipo “ti alleni ma non giochi” – non sono accettabili. Si parla in questi casi di condotta pretestuosa o mobizzante. Le esclusioni devono essere motivate, altrimenti il giocatore può chiedere la reintegrazione”.

E per le società? Ci sono tutele in caso di rottura del contratto?

“Sì. Si sta parlando sempre più spesso dell’Articolo 17 della FIFA, legato alla rescissione di un contratto senza giusta causa da parte giocatore over 28. Alcune società stanno iniziando a inserire indennizzi, a tutela propria: se il calciatore rompe anticipatamente un contratto di 8 anni, senza un comprovato motivo valido, deve risarcire il club“.

Cambieranno anche le clausole rescissorie?

“È probabile. Potrebbero essere legate alla durata contrattuale. Un giocatore che firma per 8 anni, ad esempio, potrebbe chiedere un ingaggio maggiore fin da subito (da 1 a 1,5 milioni) oppure bonus immediati, con clausole d’uscita future. In pratica, più ti vincoli, più cerchi garanzie. Ma spesso, il calciatore ha poco margine di trattativa reale”.

Ci sono novità anche per il settore dilettantistico?

“Sì, c’è un aspetto interessante. Per dare stabilità a club e giovani, si potranno effettuare fino a tre rinnovi entro i 20 anni. Significa che un ragazzo dai 16 ai 18 anni non si disperde, ma può essere accompagnato nella crescita”.

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