Le dichiarazioni del dirigente nel corso della conferenza stampa di presentazione di Gian Piero Gasperini

Il suo rapporto con Gasperini quale sarà? “Stava antipatico anche a me, oltre ai tifosi. Una volta però che sono andato a Bergamo ho detto ‘finalmente una panchina come si deve’. Ho fatto il suo nome perché Roma ha bisogno di una personalità forte, uno che sta sempre sul pezzo, sempre incavolato, che non gli sta bene niente, sempre a migliorare il singolo e la squadra. Questo ha bisogno di migliorare. Gli diamo un anno per farsi capire, i tifosi gli Devono stare dietro, a me e ai giocatori. Lui è schietto e leale, il mio rapporto con lui sarà di un amico che sta da parte e se ha bisogno di qualcosa io proverò a risolvere”.
Quanto c’è di suo nel riavvicinamento tra la Roma e Svilar sul contratto. “Sono cose che ha fatto Ghisolfi, io ho fatto ben poco, solo ho chiamato il ragazzo dicendogli che si vuole fare bene e costruire una grande Roma, perché lui è molto ambizioso e noi cercheremo giocatori ambiziosi che vogliono crescere per fare qualcosa di importante”.

Ci spiega il Fair Play Finanziario come e quanto vi limiterà? “Abbiamo dei paletti entro cui entrare il 30 giugno, siamo vicini. Sono sicuro rientreremo in questi parametri, che dovremo rispettare anche a giugno 2026. E da lì potremo operare con più tranquillità. La società si sta adoperando in tutto e per tutto, non può mettere dei soldi altrimenti lo avrebbe fatto. Io sono fiducioso. Ci sono due mercati in cui stringere i denti, cercare giocatori validi. Ci sono squadre che prendono giocatori di 18-20 anni a 60 milioni. Non è facile, se ne prendono 6. Magari altri li rivendono. E devi lottare con queste squadre, in Premier hanno introiti molto superiori”.
La triade societaria sarà con un direttore sportivo oppure ci sarà un’altra figura? “Non so se la proprietà vorrà mettere qualcun altro. A livello calcistico ci sarà una base solida con un altro direttore sportivo. Se vorranno altre figure non sta a me saperlo né deciderlo”