Il ct azzurro è una furia con il suo centrocampista, diventato bersaglio preferito nel corso del primo tempo pessimo della Nazionale
Il primo tempo dell’Italia a Oslo va peggio di quanto si potesse pensare. Col minimo sforzo, poche occasioni e qualche attacco ben fatto, la nostra Nazionale è sotto già 3-0 all’intervallo in quella che è la partita più importante di tutto il girone di qualificazione ai Mondiali. Sorloth, Nusa e Haaland danno uno schiaffo dietro l’altro a Donnarumma e compagni nel giro di 28 minuti. Gol simili, una serie di imbucate che evidenzia un centrocampo inesistente e una difesa messa malissimo.

E di chance per fare male alla Norvegia quasi neanche l’ombra. Insomma, un disastro su tutta la linea con Spalletti che almeno fino alla terza marcatura distribuiva rimproveri. Soprattutto a Nicolò Rovella, che per tutto il primo tempo è stato il bersaglio preferito del ct che lo ha spesso ripreso per la posizione sbagliata in campo e per gli errori in fase di costruzione. Sottolineati da qualche indicazione urlata furiosamente. Il giocatore della Lazio ha sbagliato effettivamente tanto, tantissimo anzi. Sempre in affanno sì, ma con poco aiuto dal resto dei compagni che sono stati decisivi sui tre gol della Norvegia nati da altrettanti errori in quella zona di campo. Anche se non da parte di Rovella, che resta comunque protagonista di un primo tempo pessimo, ma non peggiore degli altri.
L’Italia chiude i primi 45 minuti sotto di tre gol e senza aver mai tirato neanche una volta in porta. Le tante assenze, tra l’altro pesantissime come Buongiorno e Kean, ma anche Locatelli e poi Gabbia, possono spiegare in parte alcuni problemi degli Azzurri. Ma non giustificano lontanamente la prestazione di questa Nazionale, arrivata all’appuntamento più importante con un esordiente al centro della difesa.