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Roberto Baggio, lo sfogo dopo la rapina: “Capisco chi vuole farsi giustizia da sé”

Lo scorso anno, dei malintenzionati entrarono in casa del ‘Divin Codino’: il racconto

Sono passati più di vent’anni dal suo addio al calcio giocato, ma per tutti gli appassionati il ricordo delle sue gesta è ben vivido e ancora oggi il suo nome è una autentica leggenda, per il mondo del pallone nostrano e non solo. Roberto Baggio si è raccontato nel corso del podcast di Gianluca Gazzoli ‘Passa dal BSMT’, descrivendo alcuni dei momenti più intensi della sua carriera e il modo in cui ha gestito l’addio al calcio, parlando però anche, a 360 gradi, dello sport italiano e della sua vita privata. In particolare, di un episodio che lo ha segnato, quello della rapina subita in casa sua.

Roberto Baggio
Roberto Baggio, lo sfogo dopo la rapina: “Capisco chi vuole farsi giustizia da sé” – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

Era quasi un anno fa quando dei criminali armati fecero irruzione nella sua villa. Avveniva durante Italia-Spagna degli ultimi Europei, Baggio e la sua famiglia furono picchiati e sequestrati per 40 minuti dai malviventi. Una vicenda che destò molta impressione e che ha lasciato un ricordo indelebile dentro di lui, per le terribili sensazioni provate.

Sull’argomento, Baggio ha raccontato in questo modo nel corso del podcast: “Sapevano chi fossi. E’ un episodio che segna la vita, è una violenza che fanno a te, a tua moglie, ai tuoi figli, con una cattiveria che non riesci a spiegarti. A un certo punto hanno messo la pistola in bocca a mio figlio, volevano che gli indicassimo la cassaforte, che non avevamo. Dicevano che se l’avessero trovata ci avrebbero ammazzato. Siamo rimasti per terra per tre quarti d’ora, non è stato facile. Il problema è la rabbia che ti viene dopo. Capisco la gente che vuole farsi giustizia da sola. Paura? Non ne ho avuta, non li ho sentiti arrivare. Ero arrivato faccia a faccia con uno di loro, d’istinto avrei voluto tirare un pugno e dei calci, ma erano in sei, lascio immaginare come sia andata…Se li hanno presi? Non lo so, le autorità non ci raccontano niente, come è giusto che sia”.

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