Le parole di Antonio Conte alla vigilia del match valido per il 36° turno di Serie A Enilive: segui l’evento in diretta testuale
Il Napoli si presenta al match contro il Genoa con il vantaggio di +3 punti sull’Inter, ormai agli sgoccioli di questo campionato. La sfida è delicata e gli azzurri hanno diverse incognite da definire sulla formazione e sulle convocazioni.

Lobotka sta facendo di tutto per tornare convocabile per il match di domenica contro i rossoblù. Il centrocampista è vittima di una distorsione alla caviglia. Neres, invece, sta cercando di anticipare i tempi del recupero dal problema muscolare. E ancora, Buongiorno lavora in vista dell’ultima gara di campionato.
La parola d’ordine per le ultime partite: “A giugno dissi “Amma faticà”. Dobbiamo finire il lavoro in modo serio, come fatto fino ad adesso”.
Sulle emozioni che ha capito da questa città: “In queste ultime settimane sono stato più a casa, ma devo dire che il tifoso sogna ma sto trovando molta maturità. La gente dice “grazie”, significa che il lavoro che stiamo facendo è apprezzato. E’ la massima soddisfazione che possiamo avere io e i calciatori”
Sugli infortunati: “Lobotka è rientrato in gruppo ieri, si è allenato anche oggi. Abbiamo ancora domattina per il test di rifinitura e prenderemo la miglior decisione possibile. Non vorrei farne a meno. Neres è tornato ad allenarsi con noi. Penso che possa essere convocato e andare in panchina. Buongiorno è ancora fermo, non ha ripreso a fare attività. Aspettiamo, la prossima settimana potrebbe iniziare a lavorare. C’è più difficoltà. Anche Juan Jesus muore dalla voglia di recuperare. Lui dice che è pronto, ma i medici ci frenano. Apprezzo la sua voglia”.
“Tutto il resto è noia”, Conte cita Califano e dribbla sul futuro
Sul futuro e se i tifosi chiedono cosa farà dopo questa stagione: “Il tifoso in questo momento non chiede se resto o meno. Oltre a dire grazie, il tifoso mi dice di vincere lo Scudetto. La mia risposta è sempre che ci proveremo con tutte le nostre forze. Tutto il resto è noia”

Sulla pressione: “La pressione a prescindere e dovremmo indirizzarla perché sia positiva. Penso che le prossime due partite le giocheremo in contemporanea e sia anche molto meglio. Sappiamo che non cambierà nulla da quello che accadrà in Torino-Inter. Il Genoa ha reso difficile la vita a tanti. Ha disputato un’ottima partita contro il Milan. Verrà a Napoli a giocarsi la gara”
Sul Genoa: “Ricordo bene la gara dell’andata, l’ho rivista e abbiamo fatto delle riflessioni. Sarà una partita difficile, ci giochiamo la vita a livello sportivo. Ci sarà un ambiente caldo, carico, ma non ho mai visto nessuno deporre le armi prima di giocare”
Sui secondi tempi: “Ci sono stati dei secondi tempi in cui abbiamo sofferto un po’ di più. Ci sono anche i secondi tempi contro la Juventus, contro l’Inter. Fa parte di un percorso di crescita, di un gruppo di ragazzi che si è trovato in testa alla classifica in modo inaspettato”
Il mantra di Conte: “Serve la resilienza”
Come arrivare a queste partite: “Da dieci partita sento questa partita. Erano dieci finali, poi sono diventate 7, poi 5, ora sono 3. Dobbiamo cercare di evidenziare i nostri pregi e limitare i difetti degli avversari. Ci sono due tipi di stress, quello positivo e quello negativo”
Sul suo libro: “Il mantra testa, cuore, gambe lo ripeto spesso ai calciatori e a chi gravita attorno alla squadra. Ci vuole la testa, parte tutto lì. Poi ci vuole il cuore, che è quello che chiedono i tifosi. E ci vogliono anche le gambe. Dovessi aggiungere un altro vocabolo a questo mantra è la resilienza. Essere resiliente, superare l’ostacolo, cercare di andare oltre. Spesso e volentieri, appena arriva un ostacolo, si molla”