Il rifiuto ai colori bianconeri è stato netto, per questioni di cuore, poi l’incontro con il tecnico salentino che è stato fondamentale
Tre giornate, chissà magari meno, e la Serie A scoprirà il nuovo campione. Dopo l’Inter, che ha conquistato il suo 20esimo scudetto, ci sarà la conferma dei nerazzurri oppure il secondo titolo in tre anni del Napoli che in questo momento ha 3 punti di vantaggio e tre sfide decisamente alla portata. Genoa, Parma e Cagliari sono avversarie abbordabili per la squadra di Conte, anche se le tante assenze costituiscono un’incognita visto che domenica con i rossoblù mancheranno Neres, Juan Jesus, Buongiorno e forse Lobotka. Anche se il centrocampista slovacco potrebbe recuperare.

In difesa Conte è ancora comunque in emergenza, non avendo a disposizione il grande acquisto estivo (proverà a tornare per l’ultima giornata), soffiato a tutte le altre big italiane. Dall’Inter, che non ha potuto però permettersi un colpo così costoso, alla Juventus che poteva comporre una coppia tutta ex Torino insieme a Bremer. Uno dei tanti incroci tra il Napoli e i bianconeri, storie tese e affari milionari, trattative e duelli. Ma Buongiorno non avrebbe mai firmato per la Vecchia Signora che lo voleva fortemente: “Interesse vero: mi hanno cercato prima che da Napoli manifestassero la volontà di portarmi qui, ci ho parlato, ma ho parlato, spesso, con me stesso: non potevo tradire la mia storia, sono nato e cresciuto granata“. A raccontarlo è lo stesso difensore della Nazionale in un’intervista a ‘La Stampa’.
Napoli, Buongiorno e il no alla Juve: “Con Conte è scattato subito qualcosa”
Alessandro Buongiorno non poteva tradire i colori granata con cui è nato e cresciuto, dopo aver fatto poi tutta la trafila nelle giovanili del Toro. Sarebbe stato davvero troppo: “L’ho spiegato a Thiago Motta, per me un grande allenatore. Quando si era fatta viva l’Atalanta, avevo deciso di rimanere al Toro dopo un giro di consultazioni (sorride, ndr) con familiari, amici, conoscenti. Quando si è fatta viva la Juventus ho deciso da solo…”, spiega ancora.

Così il suo futuro si è tinto di azzurro, anche se non soprattutto grazie ad Antonio Conte a un incontro fortuito proprio a Torino a giugno in un ristorante: “Scatta subito qualcosa. Che il Napoli mi volesse non era un mistero, ma, io, era la prima volta che parlavo con Conte. Ti entra nella testa per come lavora, per i consigli che ti dà, per le motivazioni che riesce a tirarti fuori”. E sullo scudetto, nonostante il vantaggio importante, non si sbottona: “Ci siamo? No, un passo alla volta”. E un regalo può arrivare proprio dal Torino che ospiterà l’Inter. Infine, su un ritorno romantico in granata, prima o poi: “Mai dire per sempre, mai dire mai…”