Le ultime sul mondo rossonero: dall’allenatore al ds, passando per il futuro di Theo Hernandez. Ecco la situazione
Si respira un’aria serena dalle parti di Milanello dopo la vittoria contro l’Inter. La squadra di Sergio Conceicao potrà così giocarsi la finale per alzare al cielo un altro trofeo.

E’ difficile, però, che la Coppa Italia possa cambiare il futuro del tecnico portoghese. Giovanni D’Elia, intervenuto ai microfoni di Zona Rossonera, programma YouTube di Calciomercato.it, non punterebbe su Conceicao: “Assolutamente no, il Milan doveva qualificarsi in Champions. Serve un allenatore italiano, una certezza, un allenatore da Milan. Conceicao ha nelle mani una squadra potenzialmente alla pari dell’Inter e sei nono in classifica. Non è stato neppure tanto impattante all’interno dello spogliatoio. Una delle poche cose giuste che ha fatto è stata trovare questo nuovo modulo, ma troppo tardi. Non credo basti la Coppa Italia”
Si affronta, inevitabilmente, il tema legato al Direttore sportivo. La sensazione è che alla fine non arrivi nessuno: “Credo anche io che non arriverà, a meno che non venga inserito l’ennesimo ‘yesmen’, figura inserita nell’assetto societario che rimane poco influente sulle scelte importanti. Per il Milan è fondamentale inserirlo, ma non sono così sicuro che il Milan voglia veramente un ds“.
Da Gimenez a Theo Hernandez: il punto sui singoli
Nel corso dell’intervista, poi, si parla tanto dei singoli. A partire da Theo Hernandez: “Sono rimasto molto deluso da lui, è apparso come la fotocopia in bianco e nero del giocatore dello scudetto. Non è più lo stesso giocatore da un anno, ha avuto problemi personali, magari legati anche all’addio di Maldini”.

“Forse i nuovi allenatori non sono riusciti ad entrare nella sua testa, a livello mentale deve crescere ancora tanto – prosegue D’Elia -. Il Theo dell’ultimo mese mi sembra quantomeno recuperato. Dipenderà dal prossimo allenatore, ma va detto che pochi giocatori del suo ruolo hanno le sue qualità, l’augurio è che torni a fare la differenza, credo dipenda da chi sarà il prossimo allenatore. Il Milan lo aveva ceduto al Como per 50 milioni, la sua intenzione è proseguire in rossonero, credo dipenda da chi sarà il prossimo allenatore. Se dovesse arrivare un tecnico che dice di poter fare a meno di lui allora potrebbe partire in estate, diverso se dovesse arrivare un tecnico che afferma di puntare su di lui”.
Su Gimenez, invece, D’Elia non ha dubbi: “Lui è un giocatore d’area di rigore – prosegue il Direttore di AllMilan.it – non mi sembra qualitativamente un giocatore che possa fare la differenza fuori dall’area. E’ un attaccante forte e di alto livello, sarà importantissimo dargli fiducia e il nuovo allenatore dovrà essere in grado di preservare questo investimento. Jovic? Lo scorso anno ha fatto bene, a cifre basse perché non tenerlo? Se sta bene è un’ottima riserva, il Real Madrid lo pagò 60 milioni di euro, ha sempre fatto vedere le sue qualità. Spero e mi auguro che resti”.
Facendo un bilancio finale, arrivano parole importanti su Pulisic: “Tra i promossi direi Reijnders, ma il vero fuoriclasse è Pulisic. Fa la differenza sempre e comunque, ha margini di miglioramento grandi, è andato in doppia cifra anche quest’anno, credo sia stato il più continuo, penso sia il giocatore su cui il Milan debba basare il suo futuro. E’ un fenomeno. Anche Fofana ha fatto un’ottima stagione, così come Gabbia, che ha dimostrato di saper giocare bene anche a tre”