Il calcio femminile è in costante crescita e a parlarne è Alessandro Orlandi fondatore di Assist Women, una delle realtà più vincenti del panorama nazionale

Assist Women si conferma una realtà di spicco nel calcio femminile italiano. Si tratta di un’agenzia che si distingue per la sua visione avantaza e i successi che ha conseguito nel tempo. Guidata da Alessandro Orlandi, la stessa agenzia ha segnato importanti trasferimenti nei maggiori campionati europei a livello femminile, come quello recente di Arianna Caruso dalla Juventus al Bayern Monaco. Non sono mancati anche altri colpi come quelli di Linari o Dragoni.
L’elemento che contraddistingue Assist Women è l’attenzione meticolosa ai particolari e un supporto completo e professionale alle atlete, non sempre tutelate in Italia. L’agenzia si impegna a costruire un’immagine positiva e riconoscibile per le calciatrici anche al di fuori dal campo, per renderle un esempio per le future generazioni. In questo contesto, la Juventus è apparsa la società italiana più propositiva in un settore ancora troppo snobbato nel nostro paese.
Calcio femminile, parla Alessandro Orlandi: il futuro in Italia
Intervistato da Fanpage, Alessandro Orlandi si è raccontato e ha parlato a 360 gradi del calcio femminile. Di quella che è la situazione in Italia e delle sostanziali differenze che ancora oggi si percepiscono con gli uomini. Di seguito un estratto della lunga chiacchierata, con l’inizio incentrato sulla sua figura professionale.
“Sono un ex atleta poiché ho giocato un po’ di anni nel calcio professionistico nazionale tra Novara e Pro Vercelli. che ai tempi si alternavano tra Serie B e Serie C. Perciò la mia è un’estrazione di campo, pratica, non un’estrazione accademica o teorica”.
Sulla sua agenzia, l’Assist Women ha spiegato:
“Abbiamo creduto insieme alle calciatrici in qualcosa di non visibile oltre 10 anni fa e in Italia siamo stati la prima agenzia ad investire concretamente nel calcio femminile. All’estero purtroppo no, anche se oggi siamo tra i principali player internazionali, ci sono molte realtà straniere che lavorano da tantissimi anni nel settore.
Molte di queste indubbiamente sono state agevolate da paesi più attivi nel calcio femminile, come cultura e storicità. La nostra attività nasce come azienda di servizi per lo sport nel 2010, quindi non come semplici procuratori o agenti. non c’è mai stato un concetto legato al singolo, ma abbiamo sempre agito come azienda e pensato come una famiglia”.
Sulla vera e propria missione della sua agenzia ha dichiarato:
“Dobbiamo lavorare con empatia, focalizzandoci sull’interiorità della persona, partendo dai valori che hanno nel proprio DNA. In questo lavoro la capacità di mettersi nei panni del prossimo, è fondamentale per ottimizzare il percorso di vita e di carriera di ogni atleta. Lo sviluppo sportivo e professionale è semplicemente una diretta conseguenza della crescita personale di ognuna di loro”.
Non manca un plauso alla Juventus:
“La Juve oltre a essere un club internazionale è anche una multinazionale dal mio punto di vista, quindi un’azienda che fa calcio. La sua dimensione essendo mondiale permette loro di avere una visione sul futuro diversa e di andare anche più avanti rispetto all’attuale situazione nazionale, quindi tanto di cappello per quello che continuano a fare.
Infine un focus sulle differenze salariali con gli uomini:
“La situazione sicuramente è in crescita, perché l’aumento dell’interesse verso il calcio femminile, permette un’evoluzione culturale e anche generazionale nel nostro paese, migliorando inoltre le strutture a disposizione degli atleti e del pubblico, generando così un favorevole meccanismo a catena.
Aumentando gli interessi, cresce la visibilità (mediatica e televisiva) e di conseguenza la credibilità del movimento, attraendo potenziali nuovi investitori e sponsorizzazioni anche dall’esterno.
Sta avvenendo una crescita salariale per le calciatrici. É normale che il pubblico medio ha negli occhi gli stipendi faraonici dei top player internazionali, allora la differenza salariale puó essere davvero notevole. Ma nel momento in cui si parla della normalità, allora mi sento di sfatare questo tabù, poiché non c’è più una differenza così drastica.
Per fare un esempio, tante giocatrici internazionali hanno introiti economici superiori a parecchi calciatori di Serie A, dati non solo dalla componente stipendio ma anche dall’utilizzo della propria immagine per iniziative mediatiche e pubblicitarie con le aziende”.