Per la società piemontese c’è il rischio di vedersi sottratti punti in classifica: ecco perché potrebbe scattare la sanzione
Mentre la squadra in campo sta lottando per il quarto posto ed una fondamentale qualificazione in Champions, sul campo della Juventus aleggia nuovamente il rischio di una penalizzazione in classifica.

Il motivo – come riportato dal sito ‘ius101.it’, è da ricercare nel caso scommesse e in una frase che Fagioli avrebbe pronunciato in una chat del marzo 2023: “Oggi mi hanno parlato alla Juve – dice l’attuale centrocampista della Fiorentina – , dicendomi se avevo qualche problema perché stanno capendo che ho qualcosa e che gli è arrivata voce del gioco”.
Proprio quest’ultima parte della chat di Fagioli potrebbe rappresentare un problema per la Juventus. La società, in una nota datata 13 ottobre 2023, spiegava di aver immediatamente contattato la Procura Federale non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del calciatore, all’epoca dei fatti tesserato per il club bianconero. L’auto-denuncia di Tonali arriva il 30 agosto 2023 e sarebbe stato il primo a farlo, quindi la società dovrebbe aver avvisato la Procura Federale nello stesso giorni o successivamente. Ma perché la frase pronunciata da Fagioli potrebbe rappresentare un rischio per la Juve?
Juve, rischio penalizzazione: ecco il motivo
A spiegarlo è l’avvocato Michele La Francesca che scrive: “Se alla Juventus avevano contezza di questa ‘voce’ sulle scommesse effettuate da Fagioli già nel mese di marzo del 2023, si potrebbe prospettare un’ipotesi di violazione dell’art. 24, comma 5, CGS da parte dell’esponente (o degli esponenti) della società torinese per omessa denuncia, nonché una responsabilità dello stesso club bianconero ai sensi dell’art. 6 CGS (responsabilità diretta oppure oggettiva)”.

Questo perché c’è l’obbligo di informare la Procura federale e, in caso di mandato adempimento di questo obbligo, è prevista l’inibizione o la squalifica non inferiore ai sei mesi e l’ammenda non inferiore a 150mila euro. Per la società, invece, si va dalla ammenda (in caso di responsabilità oggettiva) alla penalizzazione (in caso di responsabilità diretta).
Il legale sottolinea però un aspetto non secondario: “Il presupposto della responsabilità per omessa denuncia non è costituito dalla presenza di meri sospetti vaghi ed indeterminati ma dalla conoscenza, in capo al soggetto su cui incombe l’obbligo in questione, di fatti precisi, circostanziati e determinati”.
Quindi la responsabilità per omessa denuncia, con le relative sanzioni, scatterebbe soltanto se il Procuratore Chiné “dovesse accertare che già nel marzo 2023 qualcuno alla Juventus aveva una conoscenza precisa delle scommesse effettuate da Fagioli”.