Missione degli scout nerazzurri per osservare da vicino l’attaccante che si sta rivelando come una delle rivelazioni della Serie A
Un finale di stagione da vivere a mille per tenere vivo il sogno di un’annata indimenticabile. La delusione di coppa Italia per l’Inter è già da mettere in archivio, se c’è una cosa positiva nel folle calendario dei nerazzurri è che non c’è il tempo per recriminare sui risultati negativi.

Si torna subito in campo e lo si fa con un obiettivo chiaro: vincere. Roma, Barcellona, quindi Verona e ancora Barcellona: quattro partite che decideranno il destino nerazzurro tra corsa scudetto e sogno Champions. Con un finale di stagione così intenso, ovvio che i programmi per il futuro siano finiti in secondo piano, anche se la dirigenza nerazzurra non sta certo con le mani in mano.
C’è da costruire la squadra del prossimo anno con la rosa dovrà essere ringiovanita, ma non certo indebolita. Tra i ruoli in cui intervenire c’è sicuramente l’attacco: Lautaro Martinez e Thuram sono i punti fermi (al netto di offerte irrinunciabili per il francese), poi è tutto da costruire. Arnautovic, Correa e Taremi sono destinati ad andare via, con i primi due in scadenza di contratto e le ultime prestazioni dell’austriaco che hanno spinto a qualche riflessione. Servirà comunque almeno un altro attaccante e tra i nomi c’è quello di una delle rivelazione della Serie A: Mateo Pellegrino.
Inter, blitz per Pellegrino: le cifre
Il 22enne attaccante argentino, con passaporto spagnolo, ha avuto un impatto importante in Serie A: otto partite e tre gol finora per lui, acquistato dal Parma per appena due milioni di euro dal Velez Sarsfield. La società argentina si è garantita il 50% sulla futura rivendita e di questo bisognerà tenere conto in fase di eventuale trattativa.

Intanto l’Inter ci ha messo gli occhi addosso e, stando a quanto riferisce la ‘TuttoSport’, domani sera scout nerazzurri saranno presenti all’Olimpico per Lazio-Parma proprio per osservarlo. Lui come Gila, altro calciatore del massimo campionato che l’Inter tiene d’occhio. Perché il presente chiama, ma il futuro non può attendere.