Fa rumore la sconfitta della squadra di Thiago Motta contro quella di Gasperini. Proteste sul penalty concesso ai bergamaschi: la moviola di Serie A
L’Atalanta espugna l’Allianz Stadium’ con un netto 4-0 e apre la crisi della Juventus. Partita sbloccata nel primo tempo con un rigore trasformato da Retegui, sul quale ha protestato Thiago Motta. Ma poteva esserci un rigore anche per i bianconeri.

Lungo check tra l’arbitro Sozza in campo e il collega Di Paolo al Var per confermare il rigore fischiato sul campo. McKennie tocca il pallone con il braccio: la prima verifica riguarda il punto di impatto che in effetti è punibile. E’ vero che il colpo di testa di Djimsiti arriva da distanza ravvicinata, ma il braccio del centrocampista americano è sopra la linea della spalla (praticamente sempre punibile) già prima del contatto con l’avversario. Lo scontro tra i due non è oggetto di revisione Var, invece, spetta al direttore di gara valutare il contrasto falloso o meno. Altro check sul precedente tocco di Lookman: lo stesso Sozza chiede di verificarlo, ma la sensazione che ha avuto in campo il fischietto lombardo è giusta, la palla finisce sulla spalla e non sul braccio.
Nella stessa partita, al minuto 86, c’è stato un altro episodio passato quasi inosservato, stavolta in area atalantina. Sul tiro a botta sicura di McKennie, c’è il ‘salvataggio’ in scivolata di Toloi. Il pallone finisce sul braccio del difensore nerazzurro, ma le immagini non chiariscono del tutto se lo stesso fosse dentro la figura e quindi regolare, oppure fuori e quindi punibile. Sozza peraltro aveva la visuale ostruita da altri due calciatori, quindi il Var sarebbe potuto intervenire.
Napoli-Fiorentina, tre episodi da moviola: ma il Var è sempre tagliato fuori
Tre episodi da moviola nell’altro big match della 28esima giornata di Serie A, quello vinto dal Napoli sulla Fiorentina. Sullo 0-0 proteste di Lukaku per un contrasto in area con Comuzzo. Il difensore viola si aiuta con il braccio, ma ha la ‘fortuna’ di tocca il pallone col piede. Giudicare l’entità del contatto spetta all’arbitro e non al Var.

Da rivedere l’APP (inizio azione con recupero del pallone) sul gol del vantaggio partenopeo. Contatto tra Rrahmani e Kean lanciato a rete: non si tratta di chiara occasione da gol perché manca uno degli elementi per il DOGSO, ossia il possesso del pallone. Anche in questo caso è Colombo a giudicare in campo il contatto lieve e non punibile, quindi il Var si limita ad un silent check. L’errore più grande riguarda la mancata espulsione di Gudmundsson: già ammonito, l’islandese entra in ritardo su Raspadori. Il più classico degli step on foot che andava punito con il secondo giallo. Non essendo episodio da rosso diretto, ancora una volta il Var è tagliato fuori.