Theo Hernandez e Leao fondamentali per il futuro del Milan: la situazione del club rossonero nella discussione a ‘Milan Zone’ sul canale Youtube di Calciomercato.it
Ennesima puntata molto interessante di ‘Milan Zone’ sul canale Youtube di Calciomercato.it. Tra i tanti ospiti dei nostri Andrea Gariboldi e Martin Sartorio, anche Stefano Bressi, firma di ‘Pianetamilan’, con cui abbiamo affrontato i temi caldi del delicato momento rossonero.

Le colpe della crisi del Diavolo, a suo dire, partono da lontano. “Tutto porta all’assenza di un ds e di un gestore dello spogliatoio – ha spiegato – In una situazione simile nessuno si salva, ma basta ragionare per logica pensando a chi c’era e non c’è più, a chi c’è da quando le cose vanno male e a chi c’era e c’è ancora. Da qui, credo sia facile individuare i colpevoli. Se l’AD dice che è uno dei colpevoli perché tutte le decisioni passano da lui, allora diventa più che colpevole. Si può discutere su Ibra, Moncada, sui giocatori e gli allenatori. I dati oggettivi però dicono che il Milan inizia a crollare a gennaio 2023 quando Ivan Gazidis ha detto addio. Gazidis è un nome troppo spesso dimenticato. Quando si parla delle colpe di Furlani il primo nome che viene in mente è Maldini, ma c’è da parlare anche di Gazidis, che con Maldini aveva grosse differenze di vedute, ma è stato gigantesco. A differenza di chi c’è ora, Gazidis era stato bravissimo a mettere da parte le divergenze. Sono d’accordo con chi dice che a livello di singoli la squadra è più forte di quella dello scudetto, ma questa squadra è nona. Quindi questo vuol dire non ‘guardate come siamo bravi’, ma ‘guardate come siamo scarsi’. Vuol dire che i problemi non erano né giocatori né allenatori. Il problema era qualcos’altro, che è cambiato”.
Milan, Bressi e i volti nuovi: “Ds e allenatore possono bastare”
Si deve dunque, in questa situazione, provare a ricostruire. Senza rivoluzioni eccessive, secondo Bressi, ma confermando i volti principali nella rosa.

“Un nuovo ds e un nuovo allenatore possono bastare – ha affermato – Ci devono essere cose importanti. Il nuovo ds non deve essere inserito tanto per, sennò non ha senso. Deve arrivare e incidere. Se dovessi scegliere tra ds e grande allenatore, allora scelgo il secondo. Devono andare in coppia le cose. L’allenatore deve avere un peso, farsi valere. Non può più essere sbagliato. Queste cose bastano, con ds che rende la squadra costruita bene e il tecnico rilancia giocatori in difficoltà. Soprattutto bisogna ripartire dalle colonne portanti, che sono gli unici che hanno portato alla vittoria. Non solo lo scudetto, ma anche la Supercoppa di quest’anno. Tutte le vittorie importanti di quest’anno sono arrivate con la firma di Leao. Quando lui o Theo Hernandez non hanno giocato, la squadra non ha fatto meglio. Theo sta avendo un rendimento sottotono, ma non vuol dire arrivare a privarsi di lui. Devo far di tutto per farlo giocare in un determinato modo. Le colonne portanti sono loro, Maignan, Pulisic, Reijnders, Gabbia e Gimenez che è arrivato adesso. Che sono tra quelli considerati più in partenza. Ce ne sono tanti su cui puntare, ma le colonne sono queste”.
C’è invece un ‘caso’ Joao Felix, che ricorda la vicenda Brahim Diaz: “Al Milan aveva sbagliato tante volte – ha spiegato Bressi sullo spagnolo – A volte bisogna andare nel profondo e ho sempre pensato che fosse un giocatore di buon livello. La sua crescita è stata evidente. Si vedeva che era un giocatore in crescita. E il Brahim Diaz che abbiamo visto nelle notti migliori al Milan è superiore al Joao Felix che abbiamo visto ora al Milan. La questione Joao Felix rischia di diventare simile a quella di Brahim. C’è una differenza, legata al fatto che Joao Felix avesse già avuto esperienze precedenti e ha fatto fatica. Non mi sorprenderei se Joao Felix trovasse il giusto ambiente in cui esprimere tutta la sua qualità”
Adesso, è il momento di tirare fuori le unghie e centrare almeno l’Europa, obiettivo da non fallire secondo Bressi: “L’augurio sarebbe di giocare l’Europa League, vorrebbe dire che il Milan ha vinto la Coppa Italia. Limitandoci al campionato, ora Conceicao deve farci vedere qualcosa. La settimana sarà sempre libera e ci sarà modo di lavorare per tutta la settimana. Mi aspetto un finale di stagione positivo dal Milan, peggio di così è difficile. Ora mi aspetto un finale più bello. Credo che il Milan riuscirà ad entrare in zona Europa anche in campionato, l’augurio sarebbe quello di farlo tramite la Coppa Italia. Meglio un anno senza Europa? Giocare in Europa è sempre meglio, la Lazio sta dimostrando come giocare al meglio anche al giovedì e fare una buona stagione, se però una squadra punta a vincere e non a piazzarsi tra le prime quattro allora avere la settimana libera aiuta, soprattutto se l’allenatore è nuovo. Altro aspetto che fa protendere alla qualificazione in Europa è che finalmente non ci sono Mondiali o Europei. Ad inizio raduno ci saranno tutti e l’allenatore potrà lavorare con l’intera squadra, questo potrebbe far sopportare anche una qualificazione in Europa League. Poi sta tutto nella gestione del campionato e della profondità della rosa”.