Le dichiarazioni del tecnico dei nerazzurri alla vigilia della sfida contro il Feyenoord, valevole per l’andata degli Ottavi di finale di Champions League

E’ vigilia di Champions League per l‘Inter di Simone Inzaghi. Il tecnico dei nerazzurri in conferenza stampa presenta il match contro il Feyenoord, direttamente da Rotterdam.
Si parte parlando delle condizioni di Sommer, recuperato e a disposizione, ma domani siederà in panchina: “Ha lavorato tantissimo dopo l’intervento al dito. E’ tornato disponibile, ieri e oggi si è allenato bene. Siamo molto contenti, ma domani inizierò con Martinez”.
Per quanto riguarda il sostituto di Dimarco, il ballottaggio appare a due: “Non dimentichiamoci pure delle assenze di Zalewski, Carlos Augusto e Darmian, non ce ne sono più rimasti… probabilmente a sinistra giocherà uno tra Bastoni e Acerbi, ma i principi di gioco non cambieranno”.
Inzaghi non ha ancora scelto la formazione: “Calhanoglu ha lavorato con la squadra oggi ed è uno dei dubbi. A centrocampo ho diversi dubbi, mentre negli altri settori vedremo domani mattina di fare alcune scelte”.
Inzaghi torna al Maradona: “Contro il Napoli in emergenza”

L’Inter è chiaramente la favorita per il passaggio del turno, ma a Rotterdam non sarà un match facile: “Sarà un ambiente caldo, loro sono una quadra di qualità che ha cambiato allenatore, in campionato ha fatto una buona partita nonostante il pareggio. In Champions hanno fatto grandi cose, contro il Bayern Monaco, poi hanno battuto il Milan, il 3-3 a Manchester…”
Si torna a parlare anche della sfida di sabato scorso contro il Napoli. Una partita, in cui i nerazzurri sono stati raggiunti dagli uomini di Antonio Conte sul finale: “Del campionato non mi va tanto di parlare. E‘ evidente che qualche difficoltà l’abbiamo avuta, ma i ragazzi hanno dato tutto quello che potevano. Il Napoli probabilmente l’ha anche meritato, ma sul gol preso potevamo fare qualcosa di più anche ad inizio azione, potevamo difendere meglio. E’ stato, però, un bel match, in emergenza, perché ci sarei voluto arrivare al completo, ma il calcio di oggi è così”.