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Falso in bilancio per De Laurentiis, i legali: “Incomprensibile procedere contro il Napoli”

Il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis nell’occhio del ciclone, le accuse e i possibili scenari: tornano i riflettori sul caso plusvalenze

Questa mattina, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. La notizia viene riportata dall’Ansa e fa riferimento al filone di indagine portato avanti sul numero uno partenopeo e sul club per il reato di falso in bilancio.

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis
Napoli, falso in bilancio per De Laurentiis: chiesto rinvio a giudizio – Calciomercato.it (fonte: © LaPresse)

 

Nello specifico, sotto esame ci sono gli anni che vanno dal 2019 al 2021, con il caso delle presunte plusvalenze fittizie. Due le operazioni, su tutte, nel mirino degli inquirenti. Vale a dire, l’acquisto di Kostas Manolas dalla Roma nell’estate del 2019 e, l’anno successivo, l’affare che portò Victor Osimhen al Napoli dal Lille, con l’inserimento nel computo complessivo del portiere Karnezis e dei giovani Palmieri, Liguori e Manzi.

I Pm della Procura di Roma chiedono che si vada a processo non soltanto per quanto riguarda De Laurentiis, ma anche per quanto concerne il suo braccio destro, Andrea Chiavelli, e per quanto riguarda il Napoli in quanto società calcistica. Sulla vicenda Osimhen, ci sono già state delle pronunce, da parte della giustizia sportiva, dalle quali non è emerso nulla a carico del club partenopeo. In sede di giustizia ordinaria, la nuova analisi degli incartamenti relativi all’affare del nigeriano e della compravendita che ha visto protagonista il difensore greco ha fatto emergere degli elementi per i quali la Procura della Capitale ritiene di poter procedere. Da capire quali saranno gli eventuali sviluppi per una riapertura del caso dal punto di vista sportivo. Da prassi, la Procura FIGC chiederà l’accesso agli atti per valutare l’emersione di nuovi elementi.

Gli avvocati di De Laurentiis e del Napoli, Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada, hanno quindi dichiarato l’assoluta estraneità del numero uno del club e della società alle contestazioni della Procura capitolina. I legali hanno anche aggiunto che “la decisione di procedere anche nei confronti del Napoli è incomprensibile, visto che agli atti risultato pareri di tecnici ed esperti secondo cui il club ha agito in modo legittimo dal punto di vista contabile”.

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