Il dirigente del Milan commenta l’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord: le sue dichiarazioni
Fuori dalla Champions. Il Milan si illude di poter ribaltare la sconfitta dell’andata, ma subisce il pareggio del Feyenoord e dice addio all’Europa.

Nel post gara, intervenuto a ‘Sky’, il dirigente rossonero Zlatan Ibrahimovic commenta così la prestazione della sua squadra: “Siamo delusi, arrabbiati. Manca maturità. Su Theo è stato duro, perché in una partita così dai un avvertimento per la simulazione. Siamo delusi, ora è importante restare gruppo e pensare al campionato. Soffriamo questa notte e poi ci prepariamo per il prossimo obiettivo”.
POTEVAMO FARE DI PIÙ – “Potevamo fare tanto di più. Oggi con un po’ di fortuna potevamo fare il 2-0 dopo il primo tempo, poi abbiamo iniziato bene il secondo tempo, poi l’espulsione è cambiata la gara”.
THEO HERNANDEZ – “Queste situazioni quando succedono, non si può dire se è giusto o no. Theo non è attore, fa il suo gioco e prova il meglio possibile. La prima ammonizione ha tirato la maglia. Queste cose succedono in campo, non è che lo cerca”.
ARRABBIATI CON THEO O ARBITRO – “Con noi stessi. Siamo noi che perdiamo, l’avversario è stato più forte di noi. Ci ammazziamo da noi, è colpa nostra, nostra responsabilità. Non ci sono scuse, dobbiamo guardarci allo specchio e vedere cosa sbagliato. Poi questi cartellini rossi sono situazioni che succedono in campo. In campionato contro Empoli abbiamo preso una espulsione che non era giusta, ma succedono queste situazioni. Bisogna essere sereni in campo, controllati”.
Ibrahimovic: “Questo Milan più forte di quello dello scudetto”
OBIETTIVI FALLITI – “Durante la stagione succedono le cose, non sempre va tutto come hai pensato e bisogna lavorare per migliorare. Non eravamo contenti della situazione, abbiamo fatto delle mosse sul mercato di gennaio per migliorare la situazioni. Non c’è garanzia”.
QUANTO MANCA PER IL MILAN CHE VORRESTI – “Voglio vedere un Milan dominante. Quando sono arrivato 4-5 anni fa non era il Milan a cui tutti erano abituati. Da lì siamo cresciuti, si è lavorato per migliorare”.
SQUADRA SCUDETTO SMANTELLATA – “Beh, io ho smesso che avevo 42 anni. Conosco quella squadra e posso dire che la squadra di oggi è due volte più forte di quella, con qualità questa squadra è meglio”.