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Penalizzazione per il Napoli: cosa sta succedendo

Terremoto in casa azzurra: il club partenopeo a rischio di decurtazione di punti in classifica

Nella serrata lotta con l’Inter per il primato in classifica, il Napoli potrebbe rimanere coinvolto in un intrigo che potrebbe costare addirittura punti di penalizzazione.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli
Napoli, rischio penalizzazione per il club azzurro (LaPresse) – Calciomercato.it

Il Napoli rischierebbe tre punti di penalizzazione per una presunta violazione della clausola compromissoria. Ciò a causa dell’avvenuta presentazione al Tribunale di Milano di un ricorso volto ad ottenere la destituzione del neoeletto presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli. Un ricorso che avrebbe dovuto essere invece inoltrato alla Camera Arbitrale proprio alla luce della vigente clausola compromissoria. Dalle dichiarazioni rilasciate da Simonelli al termine dell’ultima assemblea di Lega, si evince però che il presidente Aurelio De Laurentiis aveva presentato il ricorso al Tribunale di Milano anziché alla Camera Arbitrale, confidando di non violare la clausola compromissoria, visto che al momento del deposito dell’atto in questione, Simonelli non sarebbe stato ancora da considerare un “tesserato”.

Napoli, rischio penalizzazione: la situazione

Dalle dichiarazioni di Simonelli è poi emerso che De Laurentiis ha rinunciato al ricorso e che la situazione fosse del tutto chiarita.

Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis
Napoli, rischio penalizzazione dopo le dichiarazioni di De Laurentiis (LaPresse) – Calciomercato.it

La marcia indietro però potrebbe non impedire la penalizzazione. Lo sottolinea l’avvocato Michele La Francesca attraverso il portale ‘Ius’. La presunta violazione di cui si discute non riguarda la clausola compromissoria, ma il cosiddetto “vincolo di giustizia”. Questo principio impone a tutti i soggetti appartenenti alla FIGC di utilizzare esclusivamente i rimedi previsti dalla giustizia sportiva per contestare atti e provvedimenti ritenuti lesivi. Inoltre, per rivolgersi direttamente al Giudice ordinario, è necessario ottenere una preventiva autorizzazione dagli organi federali competenti. Se De Laurentiis avesse voluto contestare la validità dell’insediamento di Simonelli, avrebbe dovuto rivolgersi proprio al Tribunale Federale.  Il Napoli può considerarsi al sicuro? L’articolo 34 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), stabilisce che i soggetti tenuti al rispetto del vincolo di giustizia, qualora mettano in atto comportamenti volti a eluderlo o a violarlo, sono passibili di sanzioni. Queste prevedono, per le società, una penalizzazione di almeno tre punti in classifica, mentre per i dirigenti l’inibizione non inferiore a un anno.

Così l’avvocato La Francesca: “Il terzo comma di tale norma, poi, così dispone: ‘Nel caso di ricorso all’autorità giudiziaria da parte di società e tesserati avverso provvedimenti federali in materie riservate agli organi di giustizia sportiva o devolute all’arbitrato, si applicano le sanzioni previste dai commi 1 e 2 nella misura del doppio”. Ad avviso di chi scrive, proprio tale terzo comma è quello che trova applicazione nel caso in esame visto che De Laurentiis ha presentato ricorso al Giudice ordinario. Questo comporta che la penalizzazione a cui potrebbe andare incontro il Napoli non sarebbe di tre punti, ma di almeno sei. Allo stesso modo, De Laurentiis rischierebbe non un anno, ma due anni di inibizione. Il ritiro del ricorso, inoltre, non sembra poter escludere la commissione dell’illecito disciplinare. Infatti, secondo il testo della norma, l’infrazione si considera compiuta già al momento della presentazione del ricorso, indipendentemente dai suoi successivi sviluppi. Tanto più che, stando alle ricostruzioni dei media, la rinuncia al ricorso sarebbe avvenuta solo dopo il rigetto dell’istanza cautelare d’urgenza presentata dal Napoli senza il coinvolgimento della controparte, ovvero Simonelli”. Spetterà ora al Procuratore Chinè valutare se sussista effettivamente l’illecito disciplinare ipotizzato. Nei prossimi giorni capiremo se e quando deciderà di intervenire sulla questione.

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