Le difficoltà del calcio italiano e della Serie A di questi anni sotto gli occhi di tutti: atto d’accusa nei confronti dei presidenti
Il calcio italiano e la Serie A provano a rilanciarsi, con qualche difficoltà, provando a venire fuori da anni molto duri. Tra qualche exploit estemporaneo e criticità strutturali, che al momento rendono complicato immaginare un ritorno in breve ai vertici del calcio internazionale.
C’è chi ritiene che la colpa sia spesso e volentieri dei presidenti e del loro atteggiamento, che non permette di costruire su basi solide. Una argomentazione portata avanti ad esempio da Raffaele Sergio, ex calciatore tra le altre di Lazio, Torino, Udinese e Napoli, poi diventato dirigente sportivo.
Intervenuto ai microfoni di ‘Tv Play’, Sergio ha spiegato che a suo dire le figure dirigenziali dovrebbero avere il tempo di poter lavorare nella maniera più opportuna. “Allenatori, preparatori, direttori sportivi cambiano ogni anno, le squadre sono sempre quelle – ha dichiarato – La colpa per me è dei presidenti, se prendi un direttore sportivo devi lasciarlo lavorare e non mandarlo via se ti dice cose che non vuoi sentirti dire. Maldini e Massara avevano fatto un grandissimo lavoro al Milan, ma sono stati mandati via, evidentemente perché non accettavano logiche e direttive a capo chino. Allo stesso modo, solo così si può spiegare il fatto che figure come Totti e Del Piero non siano all’interno delle società di cui hanno contribuito a scrivere la storia”.