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L’arbitro sente l’insulto razzista: UFFICIALE, maxi squalifica e niente ricorso

L’insulto razzista viene sentito dall’arbitro: espulsione e maxi squalifica, la società non presenterà ricorso

Non l’ha fatta franca ed ora dovrà stare a lungo lontano dal terreno di gioco. Episodio di razzismo in un campo di calcio italiano con il giudice sportivo che non ha potuto far altro che utilizzare la mano pesante e comminare una lunga squalifica.

Insulto razzista e maxi squalifica
Cartellino rosso (LaPresse) – Calciomercato.it

Tutto questo accade non in un campo di Serie A o di calcio per adulti, ma nel corso di una partita che vede come protagonisti adolescenti. L’episodio, infatti, è avvenuto durante una partita della formazione Giovanissimi della Spal Cordovado (Pordenone) ed ha come protagonista un giovane calciatore di 16 anni, la stessa età della vittima.

Stando a quanto riportato dal referto arbitrale, il calciatore della Spal Cordovado ha rivolto ad un avversario di colore un insulto razzista e per questo motivo è stato espulso dal direttore di gara. Espulsione che gli costerà cara visto che, una volta sentito anche telefonicamente l’arbitro, il giudice sportivo ha visto nell’insulto del ragazzo un comportamento discriminatorio con una squalifica di 10 giornate.

Insulto razzista e maxi squalifica: il club non fa ricorso

Una sanzione pesantissima ma contro la quale la società ha già annunciato che non presenterà ricorso. Un modo per far sì che il ragazzo capisca il proprio errore e non caschi nuovamente in comportamenti del genere.

Insulto razzista e maxi squalifica
Bandiera Italia (LaPresse) – Calciomercato.it

Intervistato da ‘Il Gazzettino’, il presidente della Spal Cordovado ha spiegato la reazione della società davanti a quanto accaduto affermando che il club non si aspettava un comportamento del genere da parte del giovanissimo giocatore. “Abbiamo inviato una lettera di scuse alla vittima dell’insulto – le affermazioni di Michele Russolo, numero uno della società  – agli avversari e alla Figc. Ci ripromettiamo di organizzare qualche incontro per evitare altri episodi simili”.

Il calciatore squalificato però non sarà espulso dalla squadra, ma potrà tornare in campo – dopo scontata la sospensione – quando avrà pienamente preso coscienza della gravità di quanto detto all’avversario.

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