Il pareggio con la Macedonia, ha acuito i problemi dell’Italia: sotto accusa il presidente Figc, Gabriele Gravina, e non solo
Tra pochi minuti, l’Italia del commissario tecnico Luciano Spalletti si giocherà una bella fetta di qualificazione ai prossimi Europei contro l’Ucraina. Gli azzurri hanno un unico risultato a disposizione: la vittoria e la conquista dei tre punti.

Ma il pareggio all’esordio dell’ex allenatore del Napoli contro la Macedonia del Nord, continua a far discutere. Non per il risultato in senso stretto, ma per l’intera gestione del presidente federale Gabriele Gravina, finito nel mirino del giornalista Maurizio Pistocchi. “Ci vuole una rifondazione totale che parta dal Governo, commissariando la FIGC, la Lega di Serie A e l’AIA, studiando poi delle regole con delle persone integerrime, che siano fuori dai giochi di potere – le sue parole a ‘Radio Fuori Campo’ – Qualcuno che non agevoli le società più potenti. Servirebbe una rifondazione totale che, purtroppo, non ci sarà. Le scelte che ha fatto questa Federazione, finora, sono tutte politiche, dal patteggiamento con la Juventus alla nomina di Buffon a dirigente accompagnatore della Nazionale. In Nazionale vorrei Roberto Baggio, perché rappresenta la bellezza del calcio ed il calcio pulito”.

Il discorso, poi, si sposta sulle voci che vorrebbero Spalletti pronto a richiamare Leonardo Bonucci, difensore dell’Union Berlino, in Nazionale, per portare esperienza e leadership nel gruppo. “Questo è un paese vecchio e che tutela gli anziani, senza però tutelare i giovani. Uno dei grandi problemi dell’Italia è il lavoro giovanile e questo modo di pensare lo si vede anche nel calcio – continua Pistocchi – Non so se sia reale questa idea di Bonucci di cui scrivono, Luciano è un personaggio particolare, gli piace anche stupire e fare delle cose in controtendenza per dimostrare di essere bravo, cosa che indubbiamente è. Ma penso che il vero problema l’abbiamo negli attaccanti, non nei difensori. A me la coppia Mancini–Bastoni non dispiace, nel complesso. Non c’è una punta italiana, oggi, in grado di assicurare 20-25 gol a campionato, se non Immobile, un ottimo giocatore che ha i suoi limiti”.




















